Sabato, 27 Aprile 2024

libreria acquista online

Cospiratori di sabbia

SAHEL

silvia romano2

Lei, la sabbia, è una buona insegnante davvero. Ci mette ogni giorno di fronte alla nostra inevitabile, fragile e umana verità. I cimiteri contengono un numero indefinito di progetti di cambiamento imperituro del tipo programma agricolo del ‘Rinascimento’ detto le tre enne – i Nigerini che (si) Nutrono dei Nigerini – che va avanti da vari anni e ancora sono promesse carestie per milioni di persone. Vedeste come finiscono i piani di sviluppo autocentrato e gli imperi dalle nostre parti! Lasciate passare un po’ di tempo e la sabbia tutto coprirà col suo manto dorato che si illumina d’immenso al cadere del giorno. Palazzi, crocevia, semafori, cavalcavia, mercati e negozi che sembravano eterni sono spazzati via dal vento e dal tempo che, almeno qui, si misura ancora con la sabbia.

Ci sono, riconosciamolo, lodevoli e disperati tentativi di programmazione, promozione e gestione di strategie di crescita economica. Essi durano quanto basta per illudere gli incauti donatori, che ancora credono alle scadenze delle tabelle e degli algoritmi dell’Occidente.

Lei, la sabbia, è una buona insegnante davvero. Ci mette ogni giorno di fronte alla materialità storica che contraddistingue e accompagna la nostra fugace esistenza. Da questo punto di vista è onestamente rivoluzionaria, perché riporta alla verità delle parole e delle cose che la 'dematerializzazione' impone dappertutto. Si dematerializzano i soldi, i corpi, i centri di potere e le religioni che dovrebbero sparire perché inutili paradisi d’altre epoche. La sabbia contesta, impolvera, fragilizza e fa naufragare questi tentativi che altrove sembrano coronati da successo. La nostra sabbia è carnale perché evidenzia ciò di cui siamo fatti e ciò a cui torneremo, un giorno qualunque.

Qui amiamo ancora le mitiche monete sonanti, la carta moneta che porta le impronte del lavoro, dello scambio, del baratto, del sudore e della fatica. Una banconota che passa di mano in mano e si sporca e si stropiccia nelle tasche del muratore, del contadino o della donna che vive nella strada. Da noi i corpi sono ancora di carne e si stancano, soffrono, muoiono per mancanza di cibo, malattie e attenzione. Sono corpi che hanno un peso e una storia che non appare sbiadita come succede nelle finzioni televisive. I centri di potere, così come le industrie di estrazione e trasformazione si delocalizzano e si allontano dagli sguardi indagatori dei pochi democratici che restano.

Lei, la sabbia, è una buona insegnante davvero. Ci mette ogni giorno di fronte alla nostra umana nudità, sempre in bilico tra mendicanza e cecità. Ci aiuta a non barare con la vita, perché costringe a cogliere l’essenziale della nostra identità di polvere, che il vento trasporta altrove. Non ama i distanziamenti né sociali né politici, perché si fa prossimo di tutti a cominciare dai poveri che della sabbia sono i più grandi sostenitori. Essi e la sabbia hanno in comune il trovarsi in basso, calpestati e spesso neppure presi in considerazione come marginali.

La sabbia ha in orrore l’astrazione, la presa in ostaggio delle parole da parte dei potenti e l’allontanamento dalla stoltezza della pura materiale spiritualità delle cose. Non si lascia illudere da chi promette un futuro radioso che mai si avvicina al presente di un volto da carezzare o labbra da ricordare. La sabbia accoglie cospiratori che, come lei, sanno nascondere e custodire il seme dell’unica ribellione che meriti questo nome. Hanno imparato a chiamarla libertà. ◘

di Mauro Armanino


Editoriale l'altrapagina Soc. Coop.
Sede Legale: Via della Costituzione 2
06012 Città di Castello (PG)
Responsabile: Antonio Guerrini
Info Privacy & Cookie Law (GDPR)

Seguici anche su:

Dati legali

P.IVA 01418010540
Numero REA: pg 138533
E-mail: segreteria@altrapagina.it
Pec: altrapagine@pec.it
ISSN 2784-9678

Redazione l'altrapagina

Telefono: +39 075 855.81.15
dal Lunedì al Venerdì dalle 09.00 alle 12.00