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Covid-19: i vaccini. Ecco l’odissea di chi vuol vaccinarsi in questa fase

silvia romano2

25 febbraio 2021 ore 8,30. E.S. accede al portale per prenotare la vaccinazione per il suocero: la Regione ha indicato questa data per aprire le registrazioni di tutti gli ottantenni e ultraottantenni, nati da febbraio a dicembre 1941, nel 1939 e negli anni precedenti. Può prenotarsi anche il personale scolastico, docente e non, e il personale sanitario. Il suocero è nato a settembre 1941. Al primo tentativo, con l’inserimento del codice fiscale, appare la scritta “l’assistito non rientra nell’attuale campagna di vaccinazione attiva”. Sarà sicuramente un problema di sistema, che non ha aggiornato i parametri: le indicazioni erano chiare, rilanciate ufficialmente e nei social. Riprova. Il sistema si blocca su “operazione in corso” e chiede di attendere il termine dell’operazione, che non arriverà mai: dopo circa 30 minuti E.S. tenta il rilancio della pagina. Il sistema a quel punto non permette più alcun accesso.

A quell’ora M.C. è dal suo medico per prenotare degli esami in urgenza, perché non sta bene. Passando davanti alla farmacia nota diverse persone in fila, tra cui numerosi anziani, nonostante sia piuttosto freddo. Si fa visitare e chiede notizie anche sulla coda che ha visto: il medico informa che le farmacie possono prenotare i vaccini per gli aventi diritto e molti “non digitalizzati” hanno solo questa strada. Al termine della visita, con le impegnative, M.C. va al Centro Unico Prenotazioni dell’ospedale. Prende il numero e si mette in fila, davanti ha 5 persone.

Alle ore 9 E.S., nonostante ripetuti tentativi, non è più riuscita ad accedere al sistema.

Alle ore 9 M.C. ha davanti ancora le stesse 5 persone.

Alle 9,30, dopo aver staccato e riattaccato il pc, il modem, il router e aver provato di nuovo l’accesso senza beneficio, E.S. tenta di contattare il numero verde indicato nel portale. Le linee sono congestionate, non riesce a parlare con nessuno.

Alle 9,30 M.C. ha davanti sempre le stesse 5 persone, ma una fila molto più lunga alle sue spalle. L’operatore allo sportello informa che il sistema che gestisce pagamenti e prenotazioni di prestazioni è lo stesso della registrazione al vaccino. E non sta funzionando. Il CUP è bloccato.

Alle 10,00 E.S. contatta il medico di base, che le dice di insistere: l’unico mezzo per prenotare è quello. Un’ora dopo E.S. è riuscita ad accedere, ma appare sempre lo stesso messaggio: “Attenzione l’assistito inserito non rientra nella attuale campagna di vaccinazione attiva”.

Alle 10,00 l’operatore dello sportello CUP invita le persone in attesa ad andarsene a meno che non debbano prenotare prestazioni urgenti e allerta anche il front office perché blocchi l’utenza all’entrata: con l’aumentare della fila si rischia di non rispettare più le distanze e le misure di sicurezza. Ci sono persone che vengono da altri Comuni, un paio anche da un’altra Regione, altre che devono pagare indagini diagnostiche da eseguire proprio quella mattina. Senza pagamento i Servizi non le possono eseguire. Ognuno espone il suo caso e sta all’operatore cercare una soluzione, che però non c’è. Il sistema non funziona. Alle 11,00 M.C. ha finalmente raggiunto il suo turno allo sportello, ma le analisi non si inseriscono a sistema e senza registrazione non possono essere eseguite. La procedura viene miracolosamente completata mezz’ora dopo, ma è possibile visualizzare il solo numero di prenotazione: l’operatore non riesce a procedere con la stampa dei codici che permetteranno di consultare il referto. M.C. può procedere con il prelievo, ma dovrà comunque ripresentarsi per avere le credenziali mancanti. Dopo circa 3 ore complessive, finalmente, M.C. torna a casa. Proverà ad ottenere i moduli nel pomeriggio. Sono invece almeno 12 le persone che non hanno potuto effettuare alcuna operazione e che dovranno riprovare nei giorni successivi: la reazione attesa sarebbe stata di rabbia e irritazione, quello a cui si assiste è una rassegnata desolazione. Come se non ci si potesse aspettare alcunché di diverso.

Poco dopo le 12,00 arriva il comunicato della Regione: “Si comunica che per i nati dal 1941 la prenotazione è aperta da oggi, ma sarà consentita progressivamente al compimento degli 80 anni in quanto in questa fase la campagna vaccinale è riservata a tutti i soggetti che hanno già compiuto 80 anni alla data della prenotazione”. Il suocero di E.S., da questo momento, risulta non avere diritto. Nel frattempo il servizio viene temporaneamente sospeso per tutti: devono essere ampliate le liste perché i posti non bastano per il numero dei richiedenti. Sono esauriti.

E.S. spegne il pc. In fondo non si aspettava nulla di diverso. ◘

A cura della Redazione


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