Centinaia di migliaia di studenti italiani, milioni nelle piazze dell’Europa e del mondo hanno gridato: «La nostra casa è il Pianeta Terra: salviamolo. Siamo ancora in tempo». Il degrado ambientale; lo sfruttamento scriteriato di terre, fiumi, mari, oceani, cieli; l’inquinamento dell’aria hanno spinto ragazzi e ragazze a unirsi nei Fridays for future e a reclamare un cambiamento radicale nella gestione dell’ambiente. Le lobby politiche, economiche, industriali depredano quotidianamente il pianeta e spingono al consumo irresponsabile dell’acqua e dell’aria. I ragazzi italiani, europei, americani e di tutto il mondo scendono in piazza, denunciano il consumo delle risorse ambientali e chiedono ad alta voce politiche di rispetto del nostro pianeta. Sulla scia di Greta Thunberg nelle scuole e nelle piazze hanno definito il vocabolario della protesta e chiedono ascolto. Denunciano con forza: gli accordi internazionali (ultimo quello di Parigi nel 2015) non vengono rispettati; i governi balbettano e continuano nelle prassi solite. L’unica autorità internazionale che chiede con forza il rispetto della natura è Papa Francesco.
Nel 2015 ha pubblicato l’enciclica Laudato sì richiamando l’attenzione di tutti sul valore dell’ambiente, che è il bene comune per antonomasia. E i popoli lo hanno ascoltato. Il fotografo Arthus-Bertrand ha dichiarato: l’enciclica del Papa è «un testo rivoluzionario». La nuova religione della crescita «sta distruggendo il pianeta», perché «la crescita illimitata non esiste in natura».A Firenze, venerdì 27 settembre 2019, i ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori si son dati appuntamento in Piazza Santa Maria Novella, intorno all’icosaedro (simbolo dell’acqua), hanno raggiunto Piazza della Signoria salutando il dodecaedro (simbolo dell’universo), quasi a voler richiamare il messaggio di Leonardo: «La sapienza è figliola della sperienza. Fuggi i precetti di quelli speculatori, che le loro ragioni non son confermate dalla sperienza».E l’esperienza di questi anni ci dice che il Pianeta Terra è in grande sofferenza. Quotidianamente constatiamo, in Italia e nel mondo, i bruschi mutamenti di temperatura, lo sconvolgimento delle stagioni, le alterazioni dell’umidità e dell’inquinamento atmosferico, il rischio concreto della globalizzazione delle epidemie, la minaccia quotidiana alla salute delle persone.
Assistiamo impotenti al riscaldamento atmosferico e allo scioglimento dei ghiacciai non solo nei poli, ma anche nelle Alpi. Anzi, lo scioglimento dei ghiacciai suscita appetiti crescenti e le grandi potenze si preparano a competere e a scontrarsi per conquistarne gli spazi liberati. La voce di Greta Thunberg è arrivata nelle scuole di tutto il mondo. Rivolta ai genitori ha detto: «Dite di amare i vostri figli sopra ogni altra cosa, eppure state rubando il loro futuro». I ragazzi hanno ascoltato le parole di Greta, ma gli adulti sembrano ignorare le conseguenze del cambiamento climatico. Quasi sorpresi: ritenevano i giovani incapaci di organizzarsi e di far sentire la propria voce. Li giudicavano sdraiati e infelici, li hanno scoperti gioiosi, uniti, consapevoli, capaci di organizzarsi e di denunciare quanto gli scienziati scrivono da anni.
I ragazzi chiedono di ridurre drasticamente le emissioni di gas serra. Ma non basta tagliare qualche percentuale. Sanno che per il solo controllo del cambiamento climatico è necessario raggiungere il taglio di 11 miliardi di tonnellate di gas serra! Non c’è tempo da perdere.