Castello Cambia” ha affrontato in queste settimane il tema delle elezioni amministrative del 2021 a Città di Castello. E lo ha fatto collocando la riflessione all’interno del difficile momento che sta vivendo l’Umbria, alla sconfitta ampiamente prevedibile del centrosinistra d’apparato e alla affermazione elettorale di una destra leghista che anche in Umbria, analogamente al livello nazionale, semina odio, lottizzazione e disastri amministrativi dove governa.Il tempo per preparare un progetto, una proposta amministrativa e una Coalizione democratica, ecologista, sociale e solidale per lo sviluppo economico del territorio, è questo.
Lo faremo con passione e responsabilità, in forme aperte e inclusive assieme ai movimenti, alle associazioni, alle forze economiche e professionali, alle persone che già oggi hanno attivato un confronto positivo e una rete democratica, del tutto analoga a quella che ha prodotto, in forme autonome e spontanee, la straordinaria mobilitazione di Piazza Maggiore, di Piazza Della Repubblica a Perugia e in tutte le piazze italiane, contro le politiche violente, razziste e antisociali di Salvini e delle destre.Per quanto riguarda il cosiddetto Centrosinistra, per chiarezza diciamo fin d’ora che non ci interessa minimamente il confronto/scontro aperto all’interno del Pd, del Partito Socialista o del partito di Renzi, o tra di loro. Vicende che non ci appartengono e nelle quali non vogliamo essere coinvolti.
Per questo, pur essendo da sempre aperti e disponibili al confronto e pur auspicando la nascita di un’ampia coalizione rinnovata di centrosinistra, comunichiamo che non parteciperemo a “tavoli” o esperimenti con le vecchie forze d’apparato, che già nel corso delle recenti elezioni regionali hanno evidenziato tutta l’inadeguatezza e il deprimente autolesionismo. Né ci interessa perdere tempo per attaccare le nomenclature dei partiti che non hanno voluto vedere in questi anni ciò che a qualsiasi persona intellettualmente onesta era chiaro: il continuismo amministrativo avrebbe solo portato immeritati consensi ad una destra incapace, aggressiva e lottizzatrice. Ma gli apparati non ci hanno ascoltato, presi com’erano a difendere l’indifendibile dietro la foglia di fico di un civismo improvvisato e privo del necessario radicamento territoriale che, al contrario, liste civiche già passate al vaglio del consenso avrebbero potuto portare, non solo come valore aggiunto, ma come elemento di reale discontinuità con il passato. Il progetto di cui siamo stati protagonisti (la lista Umbria dei Territori) non è decollato a causa del rifiuto al confronto da parte di un Pd arroccato, che ha ubbidito alle solite vecchie logiche di sistema e a scelte fatte nei palazzi romani, lontanissime dalla gente comune, che infatti ha mandato un segnale forte e chiaro, togliendo il proprio consenso e chiedendo oggettivamente un radicale cambio di passo.A queste vecchie forze di sistema noi siamo già da tempo alternativi nei fatti, nelle proposte e nelle critiche costruttive che portiamo ogni giorno in Consiglio comunale e fuori: per questo diciamo chiaramente che o questa radicale trasformazione avverrà nei nomi, nei contenuti e nelle pratiche amministrative o sarà facile per una destra evanescente e al tempo stesso pericolosa godere dei frutti della cattiva amministrazione che ha caratterizzato la storia recente della nostra città. Anni di gestione amministrativa approssimativa e non ancorata ad alcuna visione di futuro rischiano di condannare il nostro Comune al trattamento populista di una destra senza idee e senza alcuna capacità innovativa.
Le analisi che vedono nel risultato regionale una “sostanziale tenuta” del centrosinistra, non faranno altro che condannare a una sconfitta ancor più cocente chi non riesce a rinnovarsi o a farsi da parte per far maturare una vera discontinuità e un dialogo alla pari con le forze civiche e innovative.Non vorremmo essere messi di fronte alla scelta tra la conservazione della destra e la conservazione degli apparati, tra l’arroganza dei nipotini di Salvini e quella di chi ha gestito la decadenza della nostra città. Per questo è utile e necessario elaborare i contenuti e gli strumenti di una proposta civica in grado di mettere in discussione questo bipolarismo di facciata per restituire alla città una visione di futuro ormai smarrita da tempo. Del resto, non è inutile evidenziare che la stessa legge elettorale per i Comuni consente di presentare in forma differenziata proposte istituzionali e amministrative diverse, permettendo ai cittadini di scegliere, di non disperdere il proprio voto e di concorrere elettoralmente a sconfiggere la destra e tutti coloro che hanno dimenticato il valore della partecipazione democratica, della trasparenza, dell’antifascismo e i diritti dei lavoratori. Il nostro impegno si concentrerà sulla costruzione di un programma amministrativo che sia il prodotto di forme innovative di democrazia partecipativa e di quei valori positivi e solidali che tengono unite le persone e le comunità
La centralità della persona umana, l’attenzione ai beni comuni, la conversione ecologica come trampolino per far crescere una economia sana e sana occupazione, il coinvolgimento consapevole di persone e comunità nell’azione amministrativa, una sanità universalistica e gratuita che respinge le speculazioni del privatismo assistito con i soldi dei cittadini, il ritorno ad una gestione democratica e trasparente delle Società Partecipate. Noi pensiamo a un Forum aperto, luogo di confronto e di elaborazione, con un obiettivo: la presentazione di un progetto e di una squadra che nel 2021 sconfigga una destra pericolosa per le istituzioni e per le persone, e che all’insegna di una discontinuità morale, gestionale, economica, politica e istituzionale rilanci Città di Castello dando alle persone condizioni esistenziali migliori, e ricostruisca coesione in una comunità che vogliamo sempre più giusta e solidale.
Emanuela Arcaleni- Vincenzo Bucci Gruppo Consiliare Castello Cambia