Con “Immagina” parole e gesti per la convivenza e la solidarietà
Sabato 1° marzo 2025 centinaia di scolaresche in tutta Italia usciranno dalle aule per andare a conoscere e ringraziare le persone che si prendono cura degli altri nei luoghi di lavoro e di volontariato: questo il senso della quarta “Giornata della Cura delle persone e del pianeta” incardinata nel Programma nazionale di educazione civica. E’ intitolata “Immagina” la parte affidata alla partnership tra l’Università di Padova e la Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace. La Fondazione è promotrice della marcia “inventata” da Aldo Capitini nel 1961 e sta preparando quella del prossimo anno, il 12 ottobre.
Il “cantiere” della giornata si è man mano arricchito di un centinaio i progetti che hanno punteggiato l’Umbria in un’esperienza innovativa di didattica legata a un tema che solo incidentalmente è presente nei programmi di apprendimento: la “costruzione della pace” fin dai luoghi dove si vive tutti i giorni, magari cominciando proprio dagli spazi scolastici.
Tra i poli più attivi in ambito regionale c’è l’Istituto Comprensivo che riunifica anche le scuole secondarie di primo grado (le antiche “scuole medie”) di Umbertide, Montone e Pietralunga: negli anni scolastici 2022-23 e 2023-24 esse hanno impegnato grandi energie per confrontarsi con le infinite forme in cui si esprime la cura: sollecitudine, grande ed assidua diligenza, vigilanza premurosa, assistenza, grave e continua inquietudine.
La preparazione della giornata è preceduta da vari mesi di preparazione: ascolto, ricerca, elaborazione, confronto sul tema della cura che, insieme a quello della pace, è il filo conduttore delle diverse proposte del progetto di istituto “BenESSERE”, riferimento, tra l’altro, anche per le unità di apprendimento trasversali di Educazione civica, di cui è referente Claudia Picottini.
Il documento illustrativo dell’attività svolta nel 2023-2024 (autrice C. Picottini) è scaricabile da qui
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Già nel maggio del 2023 l’altrapagina riferiva di questa esperienza, che va consolidandosi di anno in anno e ha il merito di favorire il contatto diretto delle giovanissime generazioni con chi, a vario titolo, ha il verbo “curare” nel proprio “dna costituzionale”.
Etimologia – derivazione da https://it.wiktionary.org/wiki/cura
Cura (sostantivo) dal latino arcaico coira, coera, che i grammatici latini riconducevano a cor, "cuore" ma che secondo le teorie più moderne (cfr. Pianigiani) è piuttosto riconducibile alla radice del proto-indoeuropeo *kʷeys-, "fare attenzione, guardare", da cui anche l'aggettivo curiosus, oppure dalla radice *(s)kewh₁-, "osservare, guardare, prestare attenzione", dalla quale discendono il verbo caveo, ed anche il sanscrito कवि (kaví), "saggio"; il greco antico κοέω, "sapere, essere a conoscenza di"; il lituano kavoti, "proteggere, accudire"; ed attraverso la radice germanica *skawwōną anche l'inglese to show, "mostrare" o il tedesco schauen, "guardare, vedere".
Redazione Altrapagina.it