Redazione
Per i servizi di pronto soccorso la carenza di personale ha varcato i limiti di guardia: accade nelle strutture ospedaliere a Città di Castello e a Umbertide, come ovunque in Umbria. Da tempo il sindacato Nursing Up chiedono alla Usl Umbria 1 di provvedere al reintegro delle unità mancanti. Due realtà territoriali in sofferenza che vanno a comporre il quadro nazionale in fibrillazione da tempo e che ha dischiarato uno sciopero per il 20 novembre prossimo, almeno per le componenti sindacali autonome.
In prima linea Nursing Up che, in un dettagliato documento, evidenzia le misure del problema in Alta Valle del Tevere utilizzando i parametri dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali:
- a Città di Castello sarebbero necessarie 6 figure infermieristiche nei turni di mattina e pomeriggio, 5 nella notte: una copertura del genere è risultata possibile (nel periodo estivo) soltanto grazie alla cancellazione dei giorni di riposo e il conseguente cumulo di arretrati, ferie comprese; il personale ha sì ricevuto un riconoscimento economico per l’orario aggiuntivo, comunque al di sotto degli accordi sindacali che prevedono 50 euro l’ora, per queste situazioni che dovrebbero essere limitate nel tempo.
- a Umbertide la previsione è di 2 ruoli infermieristici e una figura Oss (operatore socio-sanitario) sia alla mattina che al pomeriggio, nessuna di notte con la possibilità di avere il pronto soccorso presidiato da una sola persona (in caso di chiamata del 118) con tutta la struttura (accorpata ad un centro di riabilitazione) in carico ad un solo medico di guardia per la notte. Una realtà doppiamente penalizzata se paragonata con analoghe strutture di Assisi e Castiglione del Lago, forti di 4 unità infermieristiche per turno (compreso quello di notte) a cui si aggiunge una figura Oss per il pronto soccorso con le Oss di reparto per le ore notturne.
Per entrambe le strutture Nursing Up ha inviato più volte sollecitazioni alla Direzione regionale salute e welfare, segnalazioni pienamente riconosciute dal direttore sanitario tifernate, Luigi Sicilia). Nessuna risposta. Come nessun riscontro è arrivato dal Sindaco di Città di Castello sollecitato, con una lettera del 26 ottobre, a prendere esplicita posizione in merito.
Il sindacato autonomo Nursing Up evidenzia come la carenza di figure infermieristiche e socio-sanitarie metta in discussione anche le linee guida ministeriali in tema di Osservazione breve intensiva (Obi) e di Triage, specie nella fascia notturna. Un quadro che genera forti preoccupazioni per i livelli essenziali di assistenza (lea) che la popolazione di molte regioni italiane ha considerato (fino all’epidemia del Covid) come definitivamente acquisiti.