Rubrica. Il corpo delle donne.
È stata la voglia, un bisogno spasmodico di rinnovamento da parte dei tantissimi cuori stanchi e sfiduciati della “gente di Sinistra” a sostenere la vittoria di Elly Schlein alla guida del Pd. Ma poi Lei ha vinto perché è brava e probabilmente perché donna. È indubbio che per tentare di far rinascere il Partito democratico dal suo andare fin qui in discesa libera, la scelta di una donna, la prima con questo autorevole incarico, ha fatto la differenza: giovane, grintosa, molto più collegata con la base che con gli apparati di partito, in cui ha messo piede solo da pochissimi mesi, la nuova segretaria ha avuto buon gioco sul rivale Bonaccini, peraltro favorito al nastro di partenza. Il “popolo dei gazebo” ha soffiato il “vento nuovo” che è nell’aria… e che ha determinato finalmente la condizione per cui l’essere donna, lo svantaggio secolare di genere, si è rovesciato in un dato favorevole. Per tutti i movimenti che portano avanti le pari opportunità l’elezione di Elly Schlein è un bel risultato: una speranza concreta per un cambio di passo per tutte le donne.
Del resto la sua lunga militanza di femminista è stata ed è particolarmente significativa rispetto alle posizioni conservatrici della leader della maggioranza, alla quale Schlein ha già dichiarato una durissima opposizione. Vero è che Giorgia Meloni, non solo non ha mai fatto nulla per le donne, ma ricalca apertamente i modelli maschilisti di FdI, Lega e Forza Italia, a partire dalla scelta dell’articolo, davanti alla carica istituzionale che ricopre, rigorosamente declinato al maschile: il Presidente del Consiglio. Mentre Elly ha un curriculum in cui le politiche femministe sono sempre state al centro della sua attenzione. Tra i temi più ricorrenti: l’uguaglianza di salario per le donne rispetto agli uomini, i servizi di asili-nido e di scuola materna in tutto il territorio nazionale, i diritti civili per la comunità Lgbt.
La lunga marcia delle donne in politica e nella società prosegue. Questa tappa all’interno del Partito democratico, che in teoria è sempre stato più vicino ai temi dell’emancipazione femminile, era particolarmente attesa. Il successo personale di Elly Schlein avrà inevitabilmente ripercussioni anche nel progredire di questa marcia. Qualcuno già gufa che i centristi non permetteranno lo sbaragliamento radicale annunciato dalla nuova segretaria. Il pessimismo della ragione è sempre incombente sull’ottimismo della volontà. Ma adesso è il momento della fiducia, è il momento in cui il sogno dell’intramontabile “mondo migliore” può ripartire. Almeno per un attimo… fateci sognare. ◘
di Daniela Mariotti