Memoramica, un ponte tra Umbertide e Lampedusa

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Solidarietà. Restituire memoria e dignità alle vittime delle frontiere.

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C’è anche Umbertide tra le realtà da cui scoccano scintille di consapevolezza sulla natura profonda delle migrazioni in questa Europa dall’identità opaca e confusa, che ha chiuso occhi e frontiere, disseminando le rotte di ostacoli, rinnegando i diritti umani, delegando a Paesi terzi il lavoro sporco: una di queste cellule di resistenza impegnate a mettere in evidenza l’innominabile buco nero in cui ogni giorno sprofondano le nostre coscienze e il diritto comunitario è Memoramica.

Un progetto di memoria e racconto sociale attraverso la realizzazione di oggetti in ceramica che danno voce alle innumerevoli storie dei migranti che hanno tentato la traversata con mezzi di fortuna alla ricerca di un futuro migliore e ai quali il mare ha inghiottito vita, sogni e speranze.

Il progetto nasce dall’incontro tra Modou Lamin Jammeh, maestro d’arte in Gambia, Francesco Piobbichi (operatore di Mediterranean Hope, autore di Disegni dalla Frontiera), Claudia Andreani (artista ceramista di Umbertide) e Barbara Sellari (membro dell’Associazione Il Ponte d’Incontro APS).

Insieme hanno sviluppato l’idea di “rielaborare” i disegni di Francesco Piobbichi per la realizzazione di lapidi in ceramica da destinare alle tombe di migranti presso il Cimitero di Lampedusa, tombe fino ad ora senza nome o segnate da un cartello con su scritte indicazioni generiche tipo “extracomunitario” e la data della morte.

Memoramica, realizzato in collaborazione con il Forum Lampedusa Solidale, vuole essere uno straordinario atto d’amore per l’umanità, un atto di fedeltà alla profetica invocazione “Restiamo umani”!, consegnata alla storia dal pacifista Vittorio Arrigoni nei giorni dell’operazione militare israeliana a Gaza Piombo Fuso.

La memoria è un atto di resistenza contro l’oblio e l’indifferenza.

“La mia missione è dimostrare, tramite la mia arte, che si può restituire identità e dignità alle vittime della frontiera “ ha affermato Modou Lamin…

La memoria serve a sentire le cose vicine, presenti, possibili. Restituire a chi visita il cimitero di Lampedusa le tracce della tragica esistenza terrena dei naufraghi può risvegliare la consapevolezza che quell’orrore potrebbe ripetersi e scuotere le coscienze ben oltre la fredda contabilità dei numeri.

Il Mediterraneo è uno straordinario deposito di memoria e miti, fin dall’antichità raffigurati in oggetti in ceramica funzionali alla narrazione collettiva. Oggi esso è attraversato da una nuova Odissea che nessuno vuole raccontare, una tragedia della modernità, frutto di scelte ingiuste che lo hanno trasformato in una fossa comune.

memoramica un ponte tra umbertide e lampedusa altrapagina marzo 2023 3Con Memoramica nasce un nuovo linguaggio per tramandare storia e memoria contro il processo di disumanizzazione che caratterizza la frontiera, sia per i vivi che per i morti.

Simbolo di Memoramica è la piuma, una piuma che si alza libera nell’aria staccandosi da un mare spinato che uccide perché le leggi degli uomini impediscono vie di accesso legali.

I Disegni dalla frontiera di Francesco Piobbichi1, ai quali si ispirano Claudia Andreani e Modou Lamin nel realizzare le lapidi, colpiscono per la vivacità dei colori e la semplicità del tratto, in contrasto con quello che intendono rappresentare: “la lotta viva dei dannati della terra, l’indifferenza delle torri d’avorio e l’odio dei muri che le circondano”.

Per l’umbertidese/cittadino del mondo Piobbichi disegnare è un bisogno primario, un modo per placare la rabbia - "per liberarmi, innanzi tutto, del senso d’impotenza che mi attraversa mentre faccio questo lavoro che mi fa contare i morti"– confessa.

Francesco, attraverso le sue matite e i colori, cerca il coinvolgimento emotivo delle persone spingendole ad accettare la sfida di mettersi dalla parte dell’altro, osservare con gli occhi e sanguinare con i cuori dei migranti.

E allora disegna Medusa, con i capelli di filo spinato e lo sguardo che pietrifica la coscienza e le mani dei salvatori che le si oppongono, la Libia, Itaca e il canto delle Sirene, L’ira di Nettuno che affonda le barche di chi cerca di raggiungere l’Europa, Antigone che difende l’umanità sfidando le leggi arcaiche.

Nel cimitero di Lampedusa riposano migranti di diversa cultura, età, colore della pelle, religione… tutti esseri umani morti in cerca della libertà e inseguendo il sogno di una vita migliore.

Nella iconografia tibetana il Buddha è rappresentato con mille occhi che vedono il dolore in tutti gli angoli dell’Universo, ma anche con mille braccia per aiutare tutti coloro che ne hanno bisogno.

Grazie a Claudia, Barbara, Modou Lamin e Francesco che si sono messi in gioco per donarci occhi per vedere quanta sofferenza e quanta indifferenza… “Da qualche parte del futuro i nostri discendenti ci chiederanno come abbiamo potuto lasciare che tutto ciò accadesse”2. ◘

1 Francesco Piobbichi, “Disegni dalla frontiera-Drawings from the border “, Claudiana, pagg.128 , volume illustrato a colori, testi in italiano e inglese.

2 Alessandro Leogrande, La Frontiera, Universale Economica Feltrinelli, 2017.

di Alessandro Vestrelli