Editoriale.
Le prime mosse del governo Meloni cominciano a preoccupare, anche perché si esercitano sui migranti e sulle associazioni umanitarie che li soccorrono. Come se salvare vite umane fosse un reato mentre è sancito dalle leggi internazionali. È la vecchia tiritera delle “navi pirata”, rispolverata dalla Meloni per la propaganda interna e data in pasto all’opinione pubblica italiana.
Siamo davvero felici che il Ministro dell'Interno abbia deciso di far sbarcare i 1000 profughi “sequestrati” nelle navi delle Ong. È un vecchio film che conosciamo da sempre: i migranti vengono tenuti alcuni giorni in mare, si proclama che “la pacchia è finita” e si arriva alla conclusione definitiva in base alle leggi internazionali e alla nostra Costituzione. C’è stato un braccio di ferro tra il capitano della Humanity 1 e il Ministro degli Interni intenzionato a mantenere il “carico residuale” di 35 persone, ma è stato costretto a cedere.
Nel frattempo una donna è morta assiderata nel corso della traversata del Mediterraneo. È veramente assurdo che le decisioni politiche siano prese sulla pelle delle persone in modo arbitrario, illegale e disumano. Anche le testimonianze dei profughi sono strazianti: dalla bambina di un anno che deve essere operata perché non riesce a deglutire, al giovane insegnante siriano che vuole riabbracciare la madre che sta morendo di cancro: è una umanità sofferente che l’Europa respinge e tratta come rifiuti.
Invece di paventare l’invasione dei migranti sarebbe meglio leggere le cifre: la Germania è il Paese che ha accolto più di 190.000 richieste d’asilo, la Francia 120.000, la Spagna 65.000, l’Italia 53.000.
Chissà se qualche comico avrà l’idea di modificare il cognome del ministro Piantedosi con Piantagrane. Ci guadagnerebbe la satira e la politica
Redazione