Venerdì, 19 Aprile 2024

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Il Mont Ventoux

Viaggi In bicicletta: sport - cultura - ambiente. Di Benedetta Rossi.

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Ciao a tutti, oggi spazio a un grande titano del Tour de France: il Mont Ventoux.

All’interno della nostra vacanza, in bici, in Provenza, abbiamo inserito la scalata al Mont Ventoux con partenza da Bédoin, paesino ai piedi del monte. L’itinerario prevedeva la partenza da Roussilon, il venerdì, per raggiungere il campeggio di Bédoin ed effettuare la salita il giorno successivo. Purtroppo le previsioni meteo mettevano temporali per due giorni consecutivi, così abbiamo deciso di raggiungere la città di Avignone poco prima del temporale, per visitarla.

Abbiamo quindi pensato di provare ad affrontare la salita di domenica. Da Avignone andata e ritorno sono più di 120km e ci sembravano troppi; così abbiamo trovato un treno che da Avignone ci avrebbe portato a Carpentras, cittadina a soli 20km da Bédoin, e abbiamo optato per questa soluzione. La Domenica mattina, con le bici scariche dai bagagli, ci siamo diretti con il treno fino a Carpentras, e da lì siamo saliti in sella: la vetta del “monte calvo” era già ben visibile ai nostri occhi. Raggiunta Bédoin troviamo tantissimi ciclisti pronti a partire per i 21km, fino al faro che domina la vetta.

I primi 2/3km scorrono bene; una volta entrati nel bosco ne seguono altri  12 molto tosti, anche a causa della forte umidità, ma per fortuna in assenza di vento, uno dei  fenomeni atmosferici spesso frequenti e che rendono ancora più dura l’impresa.  Michele, che va molto più veloce di me, parte subito in solitaria, mentre io soffro molto questa “attraversata” del bosco e sento molta fatica nelle gambe.

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Terminata la parte ombreggiata, a 6km dalla vetta, si trova Le Chalet Reynard, dove trovo Michele ad aspettarmi con una coca cola e un cioccolatino, che assaporo di gusto.

Da qui inizia la parte più bella; il monte diventa appunto “pelato”: non ci sono alberi, solo sassi, strada e un bellissimo panorama sulle valli sottostanti.  Zero vento, la vetta sembra sempre più vicina, tanti ciclisti che pedalano sempre con più fatica e gli ultimi 3km veramente mortali! Mi sembra di non avere più energie, ma stringo i denti e, in piedi, sui pedali conquisto a 1.912 m Le Sommet du Mont Ventoux.

Gioia e soddisfazione: nonostante la grande fatica ho raggiunto la cima insieme ai miei inseparabili compagni.  L’esperienza è bella e forte: si mette in gioco il fisico e la testa, e quando si raggiunge l’obiettivo sembra tutto molto più semplice. Facciamo alcune foto e poi iniziamo la discesa, perché un nuvolone nero si stava avvicinando. Pranziamo allo chalet più in basso per poi ritornare a Bédoin e da lì alla stazione di Carpentras. La sera eravamo talmente stanchi che non siamo riusciti a tornare ad Avignone.

Il giorno successivo lasciamo la città per proseguire verso la Camargue, ma questa è tutta un’altra storia! Vetta consigliata a ciclisti allenati o temerari, ma sempre con una buona base di allenamento, perché il cambio di quota e lo sforzo fisico non vanno mai sottovalutati.

Detto ciò, ho classificato il Mont Ventoux come la salita più faticosa fatta per il momento: mettersi in gioco è sempre bello! ◘

di Marcello Mencarelli


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