Giovedì, 14 Novembre 2024

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Dio lo vuole

Sensoinverso

silvia romano2

Di roghi, di eretici, di guerre sante e sante Inquisizioni la religione ne ha sfornati in quantità idustriali, da sola o in combutta col potere politico. Per questo Machiavelli aveva dichiarato che la politica non ha niente a che fare con l’etica e la fede, ma ciò non impedì al papa Alessandro VI di investire Cristoforo Colombo, con tanto di bolla papale, dell’autorità di convertire i nativi alla “sacra religione” in nome del “Dio del potere”, sottomettendo le anime al crocifisso, mentre con la spada li espropriava dell’oro: il sodalizio tra spada, mercanti e croce ha dei precedenti illustri. Nemmeno la pace di Westfalia, che sancì la fine delle guerre di religione, riuscì a separare l'una dall'altra. La formula “Libera Chiesa in libero Stato” dovette attendere la fine dell’Ottocento, ma l’affermata laicità dello Stato non impedì a Mussolini di bastonare i “preti” nonostante la firma dei Patti Lateranensi. La Dc, il partito dei cattolici, ha professato la separazione tra fede e politica, tra anime e  corpi, ma c’è voluto papa Francesco per impedire l’eterna tentazione dei chierici di condizionare le scelte politiche dei cattolici.

Tuttavia la chiamata alle armi del “papa” ortodosso Kirill per “la guerra santa contro gli infedeli Ucraini e contro l’Occidente” riporta indietro la lancetta della Storia di molti secoli, così come la repressione messa in atto dal regime degli Ayatollah in Iran dopo la morte di Mahsa Amini. Non sfugge alla regola nemmeno l’uccisione di Saman Abbas per mano degli stessi genitori, colpevole di essersi ribellata alle regole coercitive di una religione che discrimina le donne.

Non si tratta tanto di stabilire gerarchie tra le varie culture e fedi, ma di comprendere che la tentazione di tutti i fondamentalismi è sempre quella di usare la religione per i propri scopi, o di sostituire il potere temporale con quello eterno.

L’Occidente condanna i fondamentalismi, i terrorismi, gli ultranazionalismi degli altri, ma rischia di sottovalutare quelli di ritorno che serpeggiano in casa propria e che rimettono al centro Dio, Patria e Famiglia, l’omofobia, la diversità, la razza, ecc.

Insomma, tra Trump che sventola la Bibbia e Kirill che innalza la croce, quale differenza c’è? Entrambi sono omofobi, razzisti, sovranisti… perché “Dio lo vuole”. ◘

Redazione


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