Venerdì, 29 Marzo 2024

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Federico da Montefeltro e le arti

ARTE DI MARIA SENSI.

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Doppia è la mostra per celebrare i 600 anni dalla nascita di Federico da Montefeltro (Gubbio 1422 – Ferrara 1482), condottiero amante della cultura.

A Gubbio, nel Palazzo Ducale (tel. 075 9275872) fino al 2 ottobre è visibile Federico da Montefeltro e Gubbio. “Lì è tucto el core nostro et tucta l’anima nostra”. A Urbino, nel Palazzo Ducale (tel. 0722 2760) fino al 9 ottobre si svolge Federico da Montefeltro e Francesco di Giorgio: Urbino crocevia delle arti (1475-1490).

Figlio di madre sconosciuta (sorvoliamo sulle trame di palazzo), Federico da piccolo visse a Venezia e a Mantova. Nella città lombarda, studente nella “casa gioiosa” insieme agli eredi Gonzaga, fu l’allievo prediletto di Vittorino da Feltre. Appena quindicenne, nel 1437, sposò la ventunenne Gentile Brancaleoni (1416-1457), figlia di Bartolomeo Brancaleoni, signore di Mercatello e Sant’Angelo in Vado.

Il fratellastro di Federico, Oddantonio, legittimo erede alla signoria di Urbino, venne trucidato nel 1444. Enea Silvio Piccolomini (il futuro papa Pio II) ricorderà la congiura “non sine conscientia, ut creditum est” di Federico, vale a dire che, quantomeno, si poteva sospettare Federico di connivenza.

Federico (che assurse al rango di duca di Urbino dal 1474 alla morte) nel 1460 si unì in seconde nozze con Battista Sforza (1446-1472), figlia di Alessandro Sforza, signore di Pesaro.

Federico volle utilizzare i lauti guadagni derivati dalle sue condotte militari per edificare i Palazzi ducali di Urbino e di Gubbio, mantenendovi una corte dove scrittori e pittori erano di casa. A Urbino, dove Baldassarre Castiglione scrisse il «Cortegiano», nacque Raffaello, figlio del pittore Giovanni Santi.

Uomo d’arme, di lettere e di scienza, Federico era amico e sostenitore di grandi personalità internazionali quali Piero della Francesca, Leon Battista Alberti, Francesco di Giorgio Martini, Pedro Berruguete, Giusto da Gand, Luciano Laurana, Fra Carnevale, Donato Bramante.

Nella mostra di Gubbio sono esposti quindici manoscritti prestati dal Vaticano (due sono in facsimile), un’«Annunciazione» dalla Pinacoteca di Siena e quattro esemplari del Trattato di architettura civile e militare del senese Francesco di Giorgio Martini, tra gli architetti-artisti preferiti da Federico.

In aggiunta a questi importanti oggetti, vi sono medaglie, monete, alcuni capitelli provenienti da un edificio martiniano (un prestito da Londra) e un esemplare del De prospectiva pingendi di Piero della Francesca, cui si deve il doppio ritratto dei duchi Federico e Battista, databile al 1465-1472, ora conservato agli Uffizi. Pare che il ritratto di Federico fosse già completato nel 1465 (come farebbe pensare l’assenza di insegne onorifiche), mentre quello di Battista Sforza sia postumo (come farebbe intendere l’iscrizione, al passato), quindi databile a dopo il 1472, anno della sua morte, avvenuta qualche mese dopo aver dato alla luce l’agognato erede Guidobaldo.

A Urbino l’esposizione si snoda (fra affreschi staccati, dipinti, disegni, codici e medaglie) in sette sezioni a partire dagli anni Sessanta e Settanta del XV secolo, quando Francesco di Giorgio era «architettore» di Federico.

Naturalmente, in ambedue le mostre, gli edifici – «palazzi-città» che Federico volle abbellire di raffinati Studioli per scrivere, riflettere e conservare libri preziosi e testi rari - costituiscono una componente essenziale dei percorsi espositivi. ◘

di Maria Sensi


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