Ernesto Balducci un autentico profeta
Ernesto Balducci
(Santa Fiora 1922- Cesena 1992)
Nasce in un piccolo villaggio di minatori sul Monte Amiata. Appena tredicenne, per poter continuare gli studi, entra in seminario dai Padri Scolopi ove svolge il noviziato, prima a Savona poi a Roma. Nel 1944 arriva a Firenze e si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia, nel 1945 viene ordinato sacerdote e inizia la sua attività di predicatore e conferenziere. Nel 1958 fonda la rivista “Testimonianze” sulle cui pagine esprime il suo maggior impegno culturale e politico: le sue tesi relative al rinnovamento ecclesiale, alla laicità, al dialogo, al primato della coscienza nella prospettiva di un nuovo rapporto tra fede e modernità, costituiscono le premesse dello stesso Concilio Vaticano II.
A Firenze collabora con il sindaco Giorgio La Pira e partecipa alle manifestazioni operaie contro i licenziamenti da parte delle grandi aziende cittadine. Su richiesta del Sant’Uffizio viene allontanato da Firenze e trasferito prima a Frascati poi a Roma, dove vive la grande stagione del Concilio. Nel 1963 è condannato per apologia di reato, per aver difeso il diritto all’obiezione di coscienza in caso di guerra nucleare. E lo stesso destino toccherà alcuni anni più tardi a don Milani. Nel 1965, dopo un colloquio privato con Paolo VI, ritorna a Firenze, ma è costretto a risiedere fuori della Diocesi fiorentina, alla Badia Fiesolana, ove rimarrà tutta la vita, celebrando la messa domenicale e animando una comunità di laici. A partire dalla fine degli anni Settanta inizia la sua riflessione sui grandi temi della transizione epocale, sul destino dell’uomo e il suo impegno per la pace, attraverso i Convegni fiorentini “Se vuoi la pace prepara la pace” e la fondazione delle Edizioni Cultura della pace.
Muore il 25 aprile 1992 in seguito a un grave incidente stradale: le sue ultime opere L’uomo planetario, La terra del tramonto e la raccolta delle sue omelie Gli ultimi tempi costituiscono ancor oggi saggi e riflessioni di estrema attualità. ◘
di Achielle Rossi