Circuito museale Città di Castello-Sansepolcro.
È emblematico quanto afferma Gianni Ottaviani, l’“anima” della Tipografia Grifani-Donati, laboratorio tipolitografico e museo unico nel suo genere: “Non ho mai avuto tanti visitatori come l’anno in cui venne promossa una iniziativa congiunta tra Umbria e Toscana per celebrare insieme Piero della Francesca e Alberto Burri”. La “Grifani-Donati” aveva poco a che fare direttamente con Piero e Burri. Ma tale fu il movimento interregionale di visitatori mosso da quell’iniziativa, che a beneficiarne furono tutte le realtà museali minori.
Qui intendiamo “minore” in senso nobile, naturalmente. Sono minori in quanto a mezzi e risorse, ma talmente particolari e di qualità da avere enorme pregio. Tanto per intenderci, se a una persona interessa la storia della tipografia e della litografia, “deve” venire a Città di Castello, alla “Grifani-Donati”. È una rarità anche a livello nazionale. Per questa persona la “Grifani-Donati”, in vita dal 1799, è tutt’altro che “minore”.
Questa persona poi scoprirebbe che nella valle c’è un’altra vecchia tipografia da visitare. È di cent’anni più giovane della “Grifani-Donati”, ma conserva intatte le attrezzature dei primi decenni del ‘900: la “Pliniana” di Selci. Insomma, a chi interessano questa branca dell’archeologia industriale e artigianale e l’artigianato artistico in ambito grafico, la nostra valle offre punti di interesse di grande rilievo.
E che dire della tessitura? Dove trovi un altro laboratorio-museo come quello della “Tela Umbra”? La sua fondazione risale al 1908 e le sei operaie lavorano ancora con i telai di una volta. Non so se esiste un’altra cittadina in Italia dove, a pochi metri di distanza l’uno dall’altro, ci sono due laboratori-musei come la “Grifani-Donati” e la “Tela Umbra” ancora attivi e con tecniche tradizionali. Li visiti, respiri l’aria della storia, e nel contempo vedi lavorare e produrre come si faceva un tempo.
Queste due importanti realtà tifernati già sono in contatto tra loro, già collaborano, già sono inserite nel circuito museale tifernate e nella RIM, la rete interattiva dei musei dell’Alto Tevere umbro. Avrebbero prospettive ben più rosee se fossero all’interno di un circuito altotiberino umbro-toscano, con concreti collegamenti con esperienze nello stesso ambito dell’artigianato artistico e delle tradizioni popolari della Valtiberina. Una promozione comune a livello turistico-culturale accrescerebbe di molto il flusso dei visitatori e – trattandosi pure di aziende produttrici di manufatti di qualità – quello degli affari.
È quanto auspica anche il prof. Pasquale La Gala, presidente della “Tela Umbra”. Dopo il duro periodo della pandemia, la produzione sta tornando a livelli soddisfacenti. Stanno inoltre tornano i visitatori, sempre affascinati da quello che vedono. Sia la “Tela Umbra” che la “Grifani-Donati” si sono dotati di accattivanti ed efficaci siti web. Fanno dunque quello che possono per proporsi. Tuttavia, sostiene La Gala, le amministrazioni locali potrebbero fare di più per migliorare qualitativamente la promozione del turismo culturale. Sono loro ad avere le risorse finanziarie e il personale da dedicare a questo essenziale lavoro promozionale. Che non è a beneficio solo di alcuni musei rispetto ad altri, o di un’area territoriale rispetto a un’altra; bensì della vallata nel suo insieme, con tutte le proposte culturali che può offrire. La Gala lo afferma con chiarezza: “Sarà dura andare avanti da soli, senza l’apporto di una promozione istituzionale unitaria”. ◘
Di Alvaro Tacchini