Mercoledì, 24 Aprile 2024

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Lettera al Papa: mandi un’ambasceria

GUERRA. Un appello al Papa perché si faccia promotore di una iniziativa diplomatica.

silvia romano2

Santità, Papa e Pastore, Padre e Fratello nostro Francesco o come ognuno di noi preferisce chiamarla da diverse sponde culturali e religiose, conoscendo i suoi strenui sforzi per la pace e uniti all’ansia di milioni di persone che anelano a costruire un mondo di giustizia concordia e diritto, desideriamo esprimerle la nostra angoscia per la cattiva e letale forma di convivenza che si sta stabilendo a livello globale, contro le speranze di un mondo più prospero e sicuro, che erano nate sul finire del secolo scorso. Metà di quel secolo lo abbiamo vissuto col terrore della bomba atomica e delle sue ulteriori degenerazioni, ma se il terrore era un cattivo sentimento il suo effetto positivo è stato di prevenire e impedire una guerra nucleare, essendo diventata cultura comune la novità enunciata dal suo predecessore Giovanni XXIII che la guerra stessa, per questa ragione, fosse diventata del tutto irragionevole. Tuttavia, la ragione non è l’unico movente dell’agire umano, e talvolta fallisce o può essere tradita, sicché oggi quell’impedimento alla guerra, e tanto più alla guerra totale, sembra non più cogente e affidabile. Una guerra in più, oltre alle molte già patite, si è oggi scatenata con effetti imprevisti e gravissimi, e se provoca un inedito spavento, suscita il pianto alla vista di ogni singola persona o casa o opera travolta dalla devastazione e dalla morte.

Il sentimento impellente è che il mondo debba essere salvato, ma nonostante le buone volontà che pure sono presenti, non sembra che ve ne siano oggi le premesse, anzi il pericolo per la condizione umana va di giorno in giorno crescendo. Noi sentiamo che per uscirne ci vorrebbe una grande conversione di culture e di politiche che coinvolgesse grandi moltitudini, ma siamo pure convinti che, grazie alla infinita dignità e alle potenzialità di ogni singolo essere umano, anche una sola persona, in date circostanze, può essere lo strumento perché il mondo sia salvato.

Le chiediamo di essere Lei a prendere l’iniziativa di un tale tentativo. Si tratta di stabilire, anche fuori dei circuiti istituzionali, un rapporto tra persone che per la loro responsabilità in ordine alla situazione attuale potrebbero fermare la guerra e rovesciare il corso oggi nefasto e fatale delle cose. Tutti conosciamo le cause e le responsabilità vicine e lontane della guerra, tutti sappiamo che in molti modi abbiamo sbagliato. Ma oggi non è il momento di giudicare, il problema oggi non è di avere o non avere ragione nell’assolvere o nel condannare. C’è un tempo per giudicare e c’è un tempo per capire, c’è un tempo per intimare e un tempo per interrogare e interrogarsi, c’è un tempo per la certezza e c’è un tempo per il dubbio, c’è un tempo per la severità e c’è un tempo per la misericordia. Le chiediamo di voler umilmente attivare questo processo, dando mandato per esercitarlo a una persona di sua fiducia. Si tratterebbe di mandare al presidente Biden e al presidente Putin, che sicuramente hanno in mano, per la forza e le idee che mettono in campo l’avvenire del mondo, un’ambasceria informale in cui si chieda loro, accantonata ogni ragione di ogni legittimo risentimento, di stipulare un patto di non negoziabile e irrevocabile coesistenza nel pianeta che è a tutti comune; un patto che garantisca la vita da vivere insieme e lo sviluppo dei loro popoli e con loro di tutti i popoli, arrestando istantaneamente, a cominciare da una cessazione del fuoco, l’attuale concatenazione di offese e minacce per ogni possibile e diverso agire e destino futuro.

In un mondo poliedrico e complesso come l’attuale non tutti i rapporti devono essere eguali, possono essere improntati a maggiore o minore amicizia o corrispondenza di interessi, ma comunque devono essere compatibili e vitali.

Siamo certi che Lei deciderà per il meglio riguardo a questa proposta e alla persona che potrebbe esserne investita; per parte nostra ci permettiamo di suggerire che quella più indicata per adempiere a questa missione nelle due capitali possa essere la ex Cancelliera tedesca Angela Merkel, una donna che condivide i pensieri e i sentimenti di molti, che ha una grande esperienza e conoscenza di persone, di eventi e di politiche, un grande prestigio internazionale per il servizio a lungo prestato nelle responsabilità di potere nel suo Paese e in Europa, e oltre tutto è una sua sorella di fede. Ella, non certo solo per questo, ma anche per il suo essere donna è particolarmente indicata per questo incarico, se non altro per la circostanza da Lei, Francesco, ricordata, che fu una donna, secondo i Vangeli, a farsi portatrice di quel grande annuncio di un nuovo inizio e di una nuova pace che doveva cambiare la Storia del mondo. Forse da alcuni luoghi in cui oggi sono maggiori gli stridori delle armi e di guerre apparentemente inevitabili, da una donna potrebbe venire il barlume di una notizia di pace e di riconciliazione. Nello stesso tempo il popolo della pace, che è diffuso in tutto il mondo, potrebbe ovunque riunirsi in molteplici forme e manifestazioni, nell’attesa della buona notizia e nella volontà di promuovere una realtà migliore e un altro mondo possibile.

Ci scusi per averle esposto questa singolare idea, ma ci pare che in un tempo così difficile come questo si debba pensare e tentare l’impensabile.

Con ammirazione per quanto sta facendo e ha fatto per procurare al mondo la pace, per la sua opera e con vera amicizia

…….. Raniero La Valle Chiesa di tutti Chiesa dei poveri, Luigi Ferrajoli, filosofo del diritto Domenico Gallo Costituente Terra, Mons. Domenico Mogavero vescovo di Mazara del Vallo, Giovanni Traettino, pastore evangelico, Angelo Cifatte, Mario Agostinelli, Antonia Sani, Paolo Maddalena, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale, Giuliano Pontara, Vittorio Bellavite, Enrico Peyretti Centro Studi Sereno RegisTorino, Mario Agostinelli, Daniela Padoan, Mauro Castagnaro, Sergio Tanzarella storico della Chiesa, Alex Zanotelli, Marco Politi scrittore e giornalista, Giovanni Burzio, Marco Revelli, Antonio de Lellis, Adriano Sansa, Alessandro Marescotti, Lia Parigi, Luciano Corradini, Diego Maggio, Crispino Di Girolamo, editore, Marco Giovannoni storico della Chiesa, Fabrizio Mandreoli teologo, Ginevra Crosignani storica della Chiesa, Bartolo Puca biblista, Antonio Ianniello, storico della Chiesa, Vito Impellizzeri, teologo, Anna Carfora, storica della Chiesa, Luigi Mozzillo storico della filosofia, Cettina Militello teologa, Nino Mantineo giurista, Mario Menini direttore di “Missione oggi”, Franco Bagnarol Movimento di Volontariato MoVi, Roberto Mancini, filosofo, Fabio Alberti, Daniele Lugli, Presidente emerito del Movimento Nonviolento, la Coop Editoriale l’altrapagina e tanti altri...

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