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Giornalista e non solo.

PERSONAGGI. 100 anni dalla dascita di Eliana Pirazzoli.

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Nata a Città di Castello il 16 marzo del 1922 da Elsa Maria Palazzi, figlia dello scultore Elmo Palazzi (1871-1915) e maestra di calligrafia, e dal maggiore Gaetano (Nino) Pirazzoli, Médaille militaire francese per aver partecipato come volontario alla battaglia della Marna del 1914, Eliana Pirazzoli frequenta il liceo classico quindi si iscrive all’università a Pisa. Durante la guerra si arruola nella Croce Rossa Italiana e presta servizio prima a Montecatini, nei treni-ospedale, per poi rientrare in Valtiberina “a soccorso di tedeschi, di fascisti e di partigiani, perchè per noi erano feriti gli uni quanto gli altri” 1. A meno di 23 anni si laurea in Filosofia nella capitale da poco liberata.

Con la fine della guerra Eliana comincia a insegnare, inizialmente fuori dai confini tifernati. Rientra a Città di Castello, partecipando in questo modo presso la Scuola d’Arti Grafiche, diretta da Angelo Baldelli, alla formazione dell’imprenditoria altotiberina degli anni del boom economico. La passione per la letteratura, che Eliana in quegli anni riusciva a trasmettere in modo particolare agli studenti, passa anche per il teatro, che considera sorta di “arte applicata”.

Da cattolica praticante e devota di Santa Veronica Giuliani e della Madonna delle Grazie, lettrice attenta di Jacopone e di san Francesco, Eliana oltre all’insegnamento intraprende la carriera di giornalista per il quotidiano "Il Messaggero" di Roma, di cui dirige per un trentennio la redazione di Città di Castello, che in quell’epoca gloriosa della carta stampata constava di ben quattro effettivi. Oggi, ripercorrendo le cronache locali attraverso i suoi testi asciutti e a volte duri è possibile ricostruire la maggior parte delle articolazioni dello sviluppo sociale, politico e culturale tifernate e altotiberino. Oltre alla cronaca, è possibile apprezzare la scrittura di Eliana in alcuni aurorali saggi di giornalismo d'inchiesta - ad esempio quando, in piena sintonia con un grande direttore del suo giornale, Italo Pietra, ovvero il comandante partigiano Edoardo, ricostruisce per il trentennale della Resistenza, nel 1975, le gesta della brigata partigiana San Faustino del comandante Stelio Pierangeli (Geo Gaves), o ancora si occupa dei “preti-tarlo” e della dispersione del patrimonio ecclesiastico con un altro stimatissimo direttore, Vittorio Emiliani.

Accanto all’impegno e al volontariato in sede locale, che nel corso della sua lunga vita spazia appunto dalla Croce Rossa al Rotary – del quale è la prima donna presidente di club, oltre che Paul Harris Fellow – al Circolo Luigi Angelini che pure presiede, Eliana sa poi coltivare anche un momento speciale, un mese all’anno, durante il quale si eclissa dalla natia città, per materializzarsi, da inviata de "Il Messaggero", al Festival dei Due Mondi. A Spoleto alimenta ventiquattro ore su ventiquattro le proprie curiosità intellettuali. La lunga amicizia col fondatore del Festival, il “Caro Maestro” Giancarlo Menotti 2, le frequentazioni del Festival stesso – negli anni, Thomas Schippers, Giovanni Carandente, Carla Fracci, Giovanni Spadolini, Dario Fo e Franca Rame, Luca Ronconi, Sol Lewitt ecc. – dalla Pop Art alla Transavanguardia costituiscono verosimilmente per Eliana una sorta di “altrove”, esperimento avanzato di società libera e senza pregiudizi. Forse per “effetto collaterale” del Festival dei Due Mondi diviene inviata speciale per la moda in ambito internazionale, per più di una consonanza con la personale passione per gli abiti da sempre presente nella sua asimmetrica vita di donna sola.

Ciò nondimeno nell’amata Città di Castello, con alcuni amici tra i quali Luigi Angelini, Gianfrancesco Lignani Marchesani, Claudio Mollaioli ecc., Eliana fonda in tempi eroici e senza risorse pubbliche il Festival di musica da camera, oggi Festival delle Nazioni.

Significativa testimonianza di capacità di penetrazione rispetto alla società patriarcale del tempo, quello di Eliana Pirazzoli è l’unico volto di donna tra i 60 ritratti di tifernati che compongono la mostra e il catalogo “La faccia della città” ancora nel 1982 3.

Insignita del titolo di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana dal Presidente Giorgio Napolitano nel 2007, Eliana si spegne serenamente il 5 agosto del 2017 con il conforto della famiglia e delle piccole ancelle del Sacro Cuore fondate da Mons. Carlo Liviero nel rione san Giacomo di Città di Castello, a pochi passi dalla casa dove era nata.

Nella ricorrenza di questo 100mo anniversario della nascita, per ricordare la figura di Eliana e facilitare lo studio e la ricostruzione del suo complesso profilo di donna e intellettuale tra storia e presente, la cognata Anna Maria Polidori Pirazzoli e i nipoti Giacomo Pirazzoli con Maria Gadelha Gil e Michele Pirazzoli con Susanna Costantini, Giorgio e Margherita, hanno stabilito di donare la sua biblioteca indivisa, insieme ai materiali grigi che ne sono parte, al Comune di Città di Castello congiuntamente all’Archivio diocesano. ◘

di Giacomo Pirazzoli


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