Giovedì, 18 Aprile 2024

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Città di Castello. "Corale Marietta Alboni": un esempio di volontariato di altissimo livello

La musica di tanti cuori che cantano insieme.

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In via del Pozzo, dove c’è la sede della “Corale Marietta Alboni”, incontro alcuni rappresentanti del coro. Apriamo il portone e subito si rimane colpiti da tutti quei manifesti che raccontano un cammino iniziato tanti anni fa: nel settembre 2023 saranno esattamente 40. Tante foto di ragazzi giovanissimi si snodano lungo le pareti e non è facile riferirle agli uomini e alle donne di oggi. Ciò che colpisce è la luce nei loro occhi, che rimane immutata nel tempo. La stessa luce, penso, da come mi raccontano, che il Maestro Marcello Marini intravide in quei 20 ragazzi convocati nella casa di don Tonino Rossi. Un gruppo di giovani che frequentava la parrocchia della Madonna delle Grazie si impegnava in tante attività e animava con i canti le celebrazioni liturgiche. È a loro che è stata fatta la proposta di fondare un coro. I ragazzi non si sono spaventati dal lavoro e dall’impegno che veniva loro richiesto; con la forza della gioventù, che fa credere nei sogni, si sono buttati in questa avventura davvero straordinaria. Come dice il loro presidente: “sono gente strana quelli della Corale Marietta Alboni: non si definiscono artisti, non vogliono celebrazioni retoriche né lasciarsi andare ad appaganti amarcord”.

La loro storia, però, racconta qualcosa di diverso, che va ben oltre le note musicali. Racconta di madri, padri di famiglia, professionisti, giovanissimi e non, che si sono messi in gioco e, sotto la guida del loro Maestro, hanno sacrificato tempo, si sono impegnati per far crescere il gruppo dal punto di vista vocale, accettando sfide spesso ardue per cantanti che continuano a definirsi non professionisti. Quello che emerge in modo fondamentale, durante la nostra chiacchierata, è come il canto corale si basi sulla condivisione, sull’amicizia. Non si canta da soli, ma insieme agli altri; si dona con generosità, ricevendone un ritorno personale di gioia e ricchezza umana. Mi emoziona quanto stanno dicendo e riesco a capire ciò che ha rimarcato il loro presidente: “la durata di questa associazione è notevole; iniziata quando avevano 20 anni, si mantiene fino a oggi che ne hanno 60, con la capacità di passare da Bach a Beethoven all’opera lirica, senza dimenticare la canzone popolare, andando avanti con la propria vita, radicalmente cambiata”.

citta di castello corale marietta alboni un esempio di volontariato di altissimo livello altrapagina mese aprile 2022 2Dopo 40 anni hanno ancora la passione e la gioia di condividere la bellezza della musica. Non sono mancati i momenti difficili, di abbandoni da parte dei coristi (oggi sono 45), di ripensamenti, ma la forza del gruppo, la consapevolezza di poter vivere la bellezza, di essere immersi nella genialità di grandi compositori come Mozart e Donizetti, ha permesso alla corale di andare avanti con forza e dedizione. Molto impegno è stato profuso per raggiungere un livello così alto (sempre per non professionisti), che li ha portati in molti prestigiosi teatri del mondo: fra tutti, la Philharmonie di Berlino, dove Maestri come Herbert von Karajan e Claudio Abbado hanno diretto molte orchestre. Hanno partecipato a manifestazioni di indiscusso valore, come il Festival delle Nazioni, la Sagra Musicale Umbra e tanto altro. Queste collaborazioni non solo li hanno fatti crescere, ma, di nuovo, hanno permesso di condividere con altri cori la bellezza della musica, che è una lingua comune e priva di muri. La gioia e l’emozione che vivono mentre cantano arriva, diretta, a chi li ascolta, come è successo a Barcellona, Manaus... Guardo i manifesti e mi viene da chiedere come abbiano finanziato tutte queste trasferte: Mosca, Berlino, Gerusalemme, Stati Uniti, Spagna... Ed ecco una nuova sorpresa: a parte qualche piccola sponsorizzazione, sono state tutte autofinanziate. E la generosità della corale non si ferma; sempre gratuitamente, hanno partecipato a momenti importanti della città, ma anche a funerali, matrimoni, messe domenicali... Che siano 4, 10 o 20 a cantare, l’importante è esserci, donare un servizio e condividere.

citta di castello corale marietta alboni un esempio di volontariato di altissimo livello altrapagina mese aprile 2022 3A questo punto non posso fare a meno di domandare quale momento viva oggi la corale. La risposta mette in evidenza il dramma causato dal Covid. I cori giovani, nati pochi anni fa - Pueri Cantores, con bambini dai 4 ai 10 anni, un coro di ragazzi dagli 11 anni e il coro femminile - si sono sciolti, vanificando quel valore aggiunto di contesto educativo e formazione.

La corale, per un periodo, ha interrotto il lavoro. Oggi i coristi cantano con la mascherina, ma la sede non è idonea a mantenere la distanza durante le prove (per fortuna si è potuta utilizzare la chiesa); il clima di guerra, seppur lontana, coinvolge, con le conseguenti ricadute emotive. C’è preoccupazione anche per gli abbandoni di alcuni elementi del coro. Insomma, il momento è delicato, come evidenzia il presidente; ma è proprio ora che viene fuori la forza della corale, che non si arrende e continua il lavoro.

C’è però bisogno che la città si stringa intorno a questo “bene culturale”, che tanto si è speso per portare in alto il nome di Città di Castello; è il momento che la sua gente condivida la ricchezza, sia di bellezza che di cultura, che la corale offre al territorio. Dobbiamo far sentire ai coristi la gratitudine per la gioia che in tanti momenti ci hanno regalato. Forse è anche il momento che i tifernati conoscano meglio la storia straordinaria della “Marietta Alboni” e, insieme ai suoi componenti, si prodighino per portare avanti questo bene che è di tutti: e tutti ne dobbiamo avere cura.

Perderlo sarebbe una grande sconfitta per tutta la città. ◘

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 di Maria Grazia Goretti.


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