E sia poesia a cura di gio2. poesia dell'esperienza.
Jaime Gil de Biedma è autore di un’opera poetica breve, ma di qualità molto elevata, che lo pone tra i poeti più influenti della seconda metà del XX secolo. Appartiene al cosiddetto “gruppo poetico del '50” e alla corrente letteraria conosciuta con il nome di “poesia dell’esperienza”, concetto che egli stesso introduce in Spagna nel corso degli anni Sessanta. L’insieme del suo contributo poetico si ritrova in Las personas del verbo (1971) che, anche se è costituita da meno di cento poesie, è, attualmente, una delle opere più lette e imitate.
La sua produzione lirica, inizialmente caratterizzata da atteggiamenti di denuncia e di forte impegno civile come in Según sentencia del tiempo (1953) e Compañeros de viaje (1959), approda con gli anni a una visione disincantata, ironica e pessimista del mondo: Moralidades (1966) e Poemas póstumos (1968).
Degne di attenzione sono anche A favor de Venus (1966), poesie d’intenso erotismo, e il Diario de un poeta seriamente enfermo (1974), memorie intime in prosa scritte nel novembre del 1929. Biedma nasce in una famiglia borghese, quinto di sette tra sorelle e fratelli. Dal punto di vista degli affetti, Jaime ha dovuto vivere in una società chiusa nella quale manifestare apertamente la propria omosessualità e scrivere liberamente su di essa non gli è stato per niente facile.
La sua passione per la poesia non lo distacca dalla realtà. Negli anni Sessanta tenta di iscriversi al Partito comunista spagnolo, ma non viene accettato a causa della sua omosessualità. Nel corso della sua vita questa repressione si presenterà molte volte, ma egli non permetterà mai che lo censurino.
Jaime Gil de Biedma muore di Aids, come molti omosessuali del suo tempo, l’8 febbraio del 1990. Da allora e per sempre viene riconosciuto come uno dei grandi poeti che ha dato la Spagna. ◘
di Giorgio Bolletta