Rifiuti.
La Giunta regionale dell’Umbria ha deliberato il nuovo Piano dei rifiuti regionale. Le linee guida del nuovo Piano, afferma la Giunta, intendono realizzare in Umbria un modello virtuoso di economia circolare, di sostenibilità ambientale, economica e sanitaria: affermazioni che sono in netto contrasto con le scelte proposte.
Scenario n. 1 - Innalzamento della raccolta differenziata fino al 75% medio sul territorio regionale entro il 2030, come previsto dalla normativa europea, a fronte di una media del 66,2% raggiunta nel 2020.
Scenario n. 2 - La normativa europea prevede anche che entro il 2035 i residui da conferire in discarica non potranno superare il 10%. Da ciò deriva che la Regione dovrà imprimere una spinta consistente per portare la raccolta differenziata, in modo uniforme in tutta la Regione, fino al 70% entro il 2030, obiettivo prefissato.
Scenario n. 3 - Realizzazione di un termovalorizzatore (leggasi inceneritore) che sia luogo di eccellenza, con benefici ambientali ed economici per i cittadini. Dovrà essere un termovalorizzatore di ultima generazione, simile a quello di Copenaghen sul cui tetto è stata costruita una pista da sci sintetica.
Scenario n. 4 - Resta da individuare il territorio e il sito più adatto per ospitare la nuova strutttura. Un inceneritore esiste già a Terni, di proprietà di Acea.
Scenario n. 5 - La costruzione del nuovo impianto avrà un costo stimato di circa 100 milioni di euro.
Scenario n. 6 - Nel periodo di transizione per arrivare alla entrata in funzione del termovalorizzatore, i rifiuti continueranno a essere conferiti nelle discariche e a essere bruciati nei cementifici di Gubbio.
Scenario n. 7 - Il sistema di smaltimento regionale attualmente dispone di una capacità residua di circa 500 mila metri cubi disponibili suddivisi tra le discariche attive. Si prevede di ampliare tale capacità di 1.000.000 di metri cubi ulteriori, da ripartire in tempi celeri tra gli impianti di Belladanza nel Comune di Città di Castello e Borgogiglione nel Comune di Magione e, successivamente, sull’impianto Le Crete nel territorio di Orvieto. Per le discariche regionali di Pietramelina (Perugia), Sant’Orsola (Spoleto) e Colognola (Gubbio) non sono previsti interventi di riprofilatura.
Redazione Altra Pagina