Sabato, 20 Aprile 2024

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Umbertide cambia: no alla dittatura della maggioranza

Lettere in redazione

silvia romano2

Prologo come epilogo

Dopo lo scientifico e vergognoso boicottaggio del Consiglio comunale di Umbertide da parte del Sindaco e della maggioranza di Destra a trazione leghista si ripropone il nodo cruciale della cultura politica democratica: quando la politica si riduce alla “dittatura della maggioranza” – nel senso dato a essa da A. de Tocqueville – significa che la diseducazione civica è entrata pericolosamente nelle istituzioni. È la partita finale. Noi questa partita, com’è tipico del civismo responsabile, la giocheremo sempre per l’unità delle istituzioni democratiche, per il confronto costruttivo e propositivo e per il bene e i diritti dei cittadini (non solo umbertidesi). Il fatto e la valutazizone

Come opposizioni in Consiglio comunale (Pd, M5S e Umbertide cambia) abbiamo chiesto e convocato, su nostra richiesta e secondo Regolamento, un Consiglio straordinario per discutere di alcune questioni urgenti e strutturali. In particolare, con senso di responsabilità, abbiamo presentato ordini del giorno e mozioni riguardanti – tra le altre – la sanità territoriale, il tema ambientale di Calzolaro, il nodo della sicurezza pubblica, sempre rimandati da oltre due anni dalla maggioranza leghista. Ci siamo trovati di fronte al boicottaggio di tutti i consiglieri di maggioranza, del Sindaco e, per non farsi mancare niente, anche degli assessori in Giunta. Si è trattato di uno strappo alla democrazia, soprattutto da parte del Sindaco che è il custode e il garante delle istituzioni. Anzi, non è stato soltanto uno sfregio istituzionale, ma un attentato alla democrazia soprattutto perché si sarebbero discusse quelle questioni importantissime prima richiamate. In 75 anni non si è mai visto uno strappo simile, nemmeno le opposizioni avevano boicottato il consiglio comunale. Siamo, appunto, nel bel mezzo della dittatura della maggioranza.

In questo senso, come opposizioni, unitariamente, abbiamo sollevato un esposto al Prefetto affinché tuteli le minoranze e, soprattutto, ristabilisca il corretto funzionamento delle istituzioni, in particolare del Consiglio comunale.

Cogliamo l’occasione per ricordare, in primis al Sindaco, che le Istituzioni non sono una proprietà sua o della maggioranza, ma di tutti perché appunto esse sono al di sopra delle parti nelle quali sono rappresentati gli eletti del popolo sovrano, a cui il Sindaco e i suoi consiglieri hanno negato il basilare diritto di parola e di proposta, violandone le prerogative costituzionali. Un bavaglio agli stessi cittadini che li hanno votati, votati per governare, non per cancellare il governo della città. Non sappiamo se si tratti di ignoranza istituzionale o insensibilità politica, ma il grave e oltraggioso atto di disertare il Consiglio è la cartina di tornasole del loro agire: nessuna proposta, nessuna azione, nessuna idea, nessun progetto. Il deserto amministrativo, come hanno fatto diventare deserto il Consiglio comunale. ◘

Gianni Codovini, consigliere di Umbertide cambia e vice presidente del Consiglio comunale di Umbertide.


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