Sonsoinverso
Dopo il Covid-19 l’Europa ha dichiarato di voler diventare green, ma finanzia a suon di miliardi gli allevamenti intensivi che, dicono gli scienziati, sono incubatori di virus pandemici e causa di inquinamento. Una ostinatezza incomprensibile. Probabilmente polli e suini allevati in batteria non fanno paura perché tra la nostra e la loro vita non c’è più tanta differenza.
La società dei consumi, come ama dire Oscar Farinetti – considerato un imprenditore d’avanguardia –, produce il 70% di beni superflui, «ma questo è ciò che ci far star bene». Omologati e contenti. Abbassati a una specie di vita a quattro o a due zampe.
Negli allevamenti intensivi i polli vivono h24 esposti alla luce di un giorno artificiale, senza sole, in spazi strettissimi; bevono e mangiano ascoltando musica; vengono imbottiti di antibiotici e anabolizzanti che li gonfiano per le nostre tavole ricche di quel superfluo che ci fa stare bene e ammalare bene. Mangiano, prolificano e defecano per raggiungere il peso forma in 3, 6, 9 mesi. I pulcini umani vengono allevati nello stesso modo: bevono latte artificiale; mangiano carne artificiale proveniente da polli e vitelli artificiali; vengono svezzati con merendine artificiali e cioccolate; crescono in McDonald’s o Fast Food alimentari uguali in tutto il mondo; seguono i genitori in supermercati aperti ininterrottamente sotto luci colorate. Passano il resto della vita manipolando telefonini e ascoltando musica, davanti a computer o videogiochi, chiusi in case piccolissime nelle metropoli di tutto il mondo; frequentano scuole che li allenano a competere per tutto questo superfluo, inutile ma dannoso all’ambiente e all’uomo. Si vive per mangiare, dormire e ... Più polli di così! ◘
Redazione