Martedì, 23 Aprile 2024

libreria acquista online

Raffaello: il segno e l'immagine

DOSSIER

residenti1

Anche per Raffaello, come per Piero della Francesca, non è mancato chi (Nathaniel Hawthorne, 1858) ha parlato dell’Urbinate come autore del quadro più bello del mondo, riferendosi alla Madonna della seggiola (1513), esposta in Palazzo Pitti fin dagli inizi del sec. XVIII, fatta salva la parentesi parigina (1799-1815). Come per Piero, i dipinti di Raffaello non possono essere letti con un approccio semplicistico, perché oltre il segno, oltre l’immagine si colloca il mistero della concezione e delle scelte figurative. Oltre la semplicità e la delicatezza delle forme emerge la raffigurazione spirituale, scavata nell’impianto umanistico della concezione della vita e del mondo.

Non solo le tante Madonne di Raffaello, metafora della figura femminile verso la quale l’artista urbinate è stato sempre «persona molto amorosa e affezionata», ma soprattutto la concezione del mondo e l’interpretazione della storia - rappresentate nelle Stanze vaticane, con gli espliciti riferimenti alle discipline umanistiche delle filosofie e delle matematiche - fino alla luminosità dei ritratti (Inghirami, Castiglione, Leone X, La Velata, Giovanna d’Aragona, La Fornarina ecc.), si esprimono in una irripetibile galleria storico-politica-culturale del primo Cinquecento italiano.

Il percorso creativo dell’Urbinate può consentire di illuminare la formazione e gli anni giovanili trascorsi tra Perugia e Città di Castello, e può aiutarci a mettere al centro della riflessione la poliedricità creativa del giovane Maestro, pittore e architetto, la cui morte improvvisa, a 37 anni, nello stesso giorno in cui era nato (venerdì santo, 6 aprile 1483-1520), suscitò una tale eco di dolore, da essere ripresa suggestivamente, alcuni anni dopo (1568), nelle parole della Vita di Raffaello d’Urbino scritta dall’aretino Giorgio Vasari: «Ben poteva la pittura, quando questo nobile artefice morì, morire anche ella che quando egli gli occhi chiuse, ella quasi cieca rimase».

A cura di Matteo Martelli e di Maria Sensi


Editoriale l'altrapagina Soc. Coop.
Sede Legale: Via della Costituzione 2
06012 Città di Castello (PG)
Responsabile: Antonio Guerrini
Info Privacy & Cookie Law (GDPR)

Seguici anche su:

Dati legali

P.IVA 01418010540
Numero REA: pg 138533
E-mail: segreteria@altrapagina.it
Pec: altrapagine@pec.it
ISSN 2784-9678

Redazione l'altrapagina

Telefono: +39 075 855.81.15
dal Lunedì al Venerdì dalle 09.00 alle 12.00