A Carlos Fazio, giornalista uruguayano residente in Messico, collaboratore de “La Jornada” e del settimanale “Brecha”, dell’Uruguay, l’altrapagina ha posto alcune domande per chiarire il ruolo che hanno le nuove tecnologie nella ridefinizione degli assetti geopolitici dopo il Covid-19.
Carlos, in tre articoli su La Jornada tu denunci il fatto che, approfittando della pandemia causata dal Covid-19, è in corso un processo di reingegnerizzazione totale del mondo. Puoi spiegare in poche parole in cosa consiste il progetto?
Durante l’emergenza sanitaria del Covid-19, con la popolazione del mondo confinata e sottoposta a misure profilattiche disciplinari, varie voci avvertirono che si stava realizzando un processo totalitario di ingegneria sociale.
L’obiettivo principale di questo processo di reingegnerizzazione sociale sarebbe quello di innescare una ristrutturazione economica, sociale e politica a livello globale, che secondo alcune ipotesi, come quella del professor Michel Chossudovsky, direttore di Global Research, il Centro di Ricerca sulla Globalizzazione di Ottawa (Canada), sarebbe gestita da un nuovo “governo mondiale” (o “sovranità sovranazionale”), controllata da una élite di poderosi speculatori finanziari e banchieri di Wall Street.
Che niente sarà come prima è dunque vero, ma in un senso rovesciato?
Élites plutocratiche e gruppi finanziari globali come Goldman Sachs, Citigroup, Bank of America, JP Morgan, assieme a fondi di investimento come Vanguard Group e BlackRock, le grandi corporation del Big Oil, del Big Pharma, del Big Data (Amazon, Facebook, Google, Twitter, Microsoft, Apple) e dei media egemonici statunitensi (CNN, CNBC, The Washington Post, The New York Times), alleati del complesso industriale militare, della sicurezza e contrattisti e/o propagandisti del Pentagono, stanno lavorando alla creazione di un “governo mondiale” attraverso la finanza.
I globalisti di Davos non si danno per vinti, e con George Soros (Open Society Foundations), Bill Gates (Bill & Melinda Gates Foundation) e la famiglia Rockefeller al timone, stanno promuovendo una feroce controffensiva per prendere posizione nella fase “post-Trump”, che danno per sconfitto a 5 mesi dalle elezioni negli Stati Uniti, e hanno già preannunziato un vertice nel gennaio 2021 al Foro Economico Mondiale, a Davos, battezzato “il gran Reset” (riaggiustamento).
Cosa centrano in tutto ciò le nuove tecnologie?
Il Grande Riavvio sarà all’insegna di un nuovo “contratto sociale” basato sulle nuove tecnologie del mondo digitale, biologico e fisico, e come ha proclamato l’ex primo ministro britannico Tony Blair, il “prezzo che vale la pena pagare” sarebbe una “maggior sorveglianza tecnologica” (sic). Ciò potrebbe confermare ipotesi come quella di Matt Stoller, dell’American Economic Liberties Project, che ha fatto riferimento a un “golpe delle corporation” o a una cessione del potere alle banche di Wall Street, che sarebbe denominata “salvataggio pandemico”. Potremmo trovarci di fronte a una “crisi di risanamento del mercato”, che verrebbe accompagnata da un pacchetto economico-finanziario basato sullo “shock and awe” [“colpisci e terrorizza”] proprio dello Stato di eccezione, come dice la “dottrina dello shock” di Naomi Klein.
La competizione Stati Uniti-Cina esclude le possibilità che la Russia e l’Unione Europea partecipino a questa gara? Parli anche di un riaggiustamento tripolare Stati Uniti-Cina-Russia. Stiamo andando verso un mondo bipolare o tripolare?
Alla riconfigurazione del capitalismo tramite un nuovo governo mondiale plutocratico sotto egemonia statunitense si potrebbe contrapporre l’emergere di un ordine tripolare (Russia/Cina/USA) non privo di contraddizioni e conflitti geopolitici, inclusa un’eventuale guerra navale nell’Oceano Pacifico fra Stati Uniti e Cina. E secondo una simulazione effettuata dal Pentagono in un eventuale conflitto navale nel Pacifico (nel 2030), la Cina riuscirebbe a sopraffare la flotta statunitense con i propri missili balistici a medio raggio, compresa l’isola di Guam, la base principale dei bombardieri strategici B-2 (o B-52?).
A breve termine la transizione dal mondo unipolare a quello tripolare passerà attraverso la conquista di tecnologie chiave come l’intelligenza artificiale, la rete 5G (imprescindibile per la sorveglianza globale) e l’infrastruttura di Internet. In questo contesto, la guerra fredda politica, commerciale e tecnologica fra Stati Uniti e Cina si intensificherà. Dopo che Trump ha lanciato la sua strategia di decoupling (sganciamento) per contenere la crescita economica della Cina, Jinping ha chiesto di privilegiare lo sviluppo del mercato interno, e non le esportazioni, e ha ordinato alle forze armate di “pensare al peggiore degli scenari” per salvaguardare “la sovranità nazionale, la sicurezza e gli interessi dello sviluppo”.
E la Russia quale ruolo può avere tra questi due colossi?
Il governo di Vladimir Putin ha annunziato che, entro il 2023, verranno aggiunte alla flotta della Marina Militare più di 60 navi; che sono in corso le prime prove di lancio da sottomarini del missile ipersonico Tzirkon, capace di portare testate nucleari, e che entro alcuni mesi testeranno il drone sottomarino Poseidón, chiamato anche l’”arma dell’apocalisse”. Nel 2027 i droni Poseidón potrebbero potenziare la Flotta del Nord e la Flotta del Pacifico della Marina russa, e raggiungere le principali zone costiere degli Stati Uniti. A questo si deve aggiungere il cacciabombardiere di quinta generazione Su-57, ritenuto nel suo genere il migliore del mondo. Putin ha dichiarato che la “Russia non si sta preparando per una guerra”, però che si stanno realizzando le condizioni necessarie affinché a nessuno venga l’idea della guerra”.
Insomma se vuoi la pace prepara la guerra: siamo nella logica di sempre. E gli Usa come rispondono a questa minaccia?
Gli Stati Uniti hanno costruito la loro egemonia sulla base di due fattori: la loro lontananza geografica, che ha evitato loro le devastazioni delle guerre mondiali, e il possesso di una indiscutibile supremazia navale. Oggi, le nuove armi hanno trasformato l’antica supremazia in uno svantaggio. I nuovi sistemi missilistici trasformano l’isolamento geografico in un isolamento militare. In altre parole, gli Stati Uniti non hanno più una supremazia navale imbattibile, e il loro territorio non sfuggirebbe a un attacco nucleare massiccio. A questo si deve aggiungere che Cina e Russia hanno accordi economico-finanziari e militari.
E l’Europa?
In questa congiuntura potrebbe crearsi un proprio spazio a livello internazionale, ma temo che resterà legata agli Stati Uniti.
In definitiva, stiamo andando verso un sistema panottico digitale globale? C’è ancora un qualche spazio per la libertà delle persone del pianeta?
Sono pessimista. Credo che la deriva collaterale del Covid-19 tenderà ad annientare il diritto alla privacy dei cittadini, minato dal complesso industriale-militare-digitale e della sicurezza, nonché dal “capitalismo della sorveglianza” (Shoshana Zuboff), che non solo registreranno il comportamento e i movimenti di ogni persona, ma entreranno anche nei nostri corpi e nelle nostre menti con il monitoraggio permanente dei parametri vitali (ritmo cardiaco, temperatura, ecc.) e persino delle emozioni.
Le compagnie della Silicon Valley a San Francisco, pioniere della digitalizzazione e conosciute con l’acronimo GAFA (Google, Apple, Facebook, Amazon), le loro controparti cinesi, indicate con l’acronimo BAT (Baidu, Alibaba, Tencent), partecipano al capitalismo della sorveglianza.
Le une e le altre si propongono l’obiettivo di raccogliere e memorizzare tutte le tracce che gli utenti lasciano in Internet e controllare il comportamento di ogni persona circa l’accesso al credito, alla formazione scolastica e al mercato del lavoro, incluso l’utilizzo di linee aeree commerciali e treni ad alta velocità. In modo analogo, i cervelli tecnologici delle città collegano, attraverso un software, mappe, telecamere di sorveglianza, sensori, dati governativi e informazione condivisa nelle reti sociali, immettendo tutti questi dati in supercomputer dove vengono processati da algoritmi di IA, allo scopo di supportare la pianificazione urbana e la gestione del traffico. A questo si aggiunge la cyber-security come massima espressione del panottico digitale.
Traduzione del blog Camminar domandando
Si ringrazia il giornalista Carlos Fazio per questo prezioso contributo che aiuta a comprendere quale sia la posta in gioco a livello globale.
Élites plutocratiche e gruppi finanziari globali, fondi di investimento, le corporation del Big Oil, del Big Pharma, del Big Data e dei media egemonici statunitensi, stanno lavorando, in collaborazione col Pentagono, alla creazione di un “governo mondiale” attraverso la finanza |
Di Aldo Zanchetta