No! Il titolo è sbagliato. Vi diciamo chi NON sarà il prossimo sindaco.
Partiamo dal centro-destra. Oggettivamente, se si guardano i risultati delle ultime elezioni europee e regionali, non dovrebbe esserci gara. Vincono loro. O, almeno, partono in pole position. Ebbene, non sarà sindaco Andrea Lignani Marchesani, il capo indiscusso di Fratelli d’Italia. Lui ci aspira, eccome. E crede di avere il diritto di essere candidato, dopo la recente esclusione dalla lista dei candidati per il Consiglio regionale. Lignani Marchesani lavora sodo alla sua candidatura. Sta pure cercando una sponda in campo “bacchettiano”. E sembra ricambiato, a giudicare dalla piega che ha preso la questione del Festival delle Nazioni, o che sta prendendo quella del Lascito Mariani. Ma nel centro-destra si nutrono fondati dubbi sul fatto che Lignani Marchesani assicuri la vittoria. Tra l’altro, ha già perso una volta. Si ha proprio la sensazione che al momento nel centro-destra lo lascino scalpitare in attesa di trovare un candidato davvero vincente. Sotto quest’ottica, non sarà sindaco nemmeno quell’avvocato che ambirebbe a entrare nella partita. Sappiamo come è fatta la politica: basterà promettergli qualcosa di sostanzioso per convincerlo a farsi da parte. A vittoria ottenuta, ci sarà un posto anche per lui per spartirsi il bottino (politico, s’intende).
Parlare di chi non sarà sindaco nel centro-sinistra è tristemente facile. Il quadro politico è così disgregato, il confronto sui temi più importanti per il nostro territorio è così mortificato, le ambizioni dei singoli prevalgono talmente sui bisogni e sui sogni collettivi, che sarebbe da pazzi semplicemente pensare a una vittoria del centro-sinistra. Eppure c’è chi sta sgomitando per proporsi a leader di questa banda di sbandati. Danno per molto solida la candidatura del prof. Rosario Salvato. Beh, non sarà sindaco. Per diventarlo, bisognerebbe aggregare l’intero centro-sinistra: lui non è in grado di farlo. Inoltre bisognerebbe conquistare il 50,1% dei voti: lui non è in grado di farlo. Non gli basteranno l’eventuale benevolenza di Bacchetta, il sostegno di qualche potere forte nella città, l’appoggio di quella parte del PD che lo voterebbe solo per non votare un altro “odiato” candidato del PD (sembra incredibile, ma è proprio così: nel PD vivono da separati in casa…). Quanto al voto di quella parte del centro-sinistra che da anni chiede rinnovamento di programmi e persone, il buon Salvato se lo scordi.
Forte ambizione di candidatura ha anche l’attuale vice-sindaco Luca Secondi. Si dà parecchio da fare come amministratore e gode di una buona base elettorale nella zona sud (ma non tutta, perché deve fare i conti con il “clan” di Morra). Inoltre coglie ogni occasione propizia per farsi fotografare sulla poltrona di Bacchetta; come a dire: “il prossimo” sarò io. Ma Secondi non sarà il prossimo. Figuratevi: c’è chi gli fa la guerra addirittura dentro il PD!
Caro PD, caro centro-sinistra, a Città di Castello avremmo bisogno di un Bonaccini, non di “bonaccioni”. ◘
di Valenetino Rocchiana