Martedì, 19 Marzo 2024

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Scuola: la ripartenza al tempo del COVID-19

Scuola: la ripartenza al tempo del COVID-19

silvia romano2

Improvvisazione: questa è forse la parola che più definisce il carattere delle azioni messe in campo dal Ministero dell’Istruzione per affrontare il tema delicatissimo della ripresa delle attività didattiche nelle scuole il prossimo mese di settembre. Continui cambi di rotta, indicazioni che dicono tutto e il contrario di tutto e, poi, l’ennesimo annuncio di distribuzione fondi alle istituzioni scolastiche. Arrivano i soldi, ma allora cosa volere di più? Non ne siamo felici? Il rischio è che molte di queste risorse vadano sprecate, si polverizzino in acquisti di prodotti obsoleti nel giro di poco tempo, oppure inutili. Era questa l’occasione per fare investimenti, sugli edifici scolastici, sugli impianti, sulla banda larga da estendere su tutto il territorio nazionale.

Siamo a luglio, settembre è dietro l’angolo, ma l’organizzazione è in alto mare in qualunque settore della scuola: dagli organici alle assunzioni di personale.

– Dirigenti Scolastici. A oggi tantissime scuole non sanno chi sarà il dirigente scolastico del 1° settembre, e questo è veramente assurdo perché non mancherebbe nulla: i piani di dimensionamento sono stati approvati dalle Regioni a fine anno 2019, i pensionamenti sono già stati definiti in primavera, la graduatoria nazionale da dove assumere i nuovi dirigenti esiste. La realtà ci detta, invece, questi tempi: trasferimenti dei DS 15/07/2020 (sperando nella puntualità di tutti gli USR!), poi entro il 20/07/2020 gli USR comunicheranno al MIUR i posti vacanti e a quel punto si aprirà la partita dell’immissione in ruolo dei nuovi dirigenti, ma non per tutti i posti vacanti e disponibili (pur in presenza di una nutrita graduatoria); questa operazione, se tutto va bene (con buona pace dei ricorsi), porterà qualche risultato dopo il ferragosto e dopo ancora si dovrà ricorrere alle reggenze per i posti che saranno rimasti vacanti e per le scuole sottodimensionate. Così siamo già a settembre. Troppo tardi. A fine giugno è arrivata la nota urgentissima del Ministero per il dirigente scolastico con il nuovo Piano Scuola 2020-21, ma, in molte scuole il destinatario è ancora sconosciuto.

– DSGA. Anche per i Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi, stendiamo un velo pietoso. Nelle scuole mancano circa 3.000 DSGA. Tutti hanno sentito parlare di uno storico concorso ordinario, che è stato bandito due anni fa, il primo dall’istituzione del profilo di DSGA , nel lontano anno 2000. Per tale concorso, disposto su base regionale, le prove scritte si sono svolte nei giorni 5 e 6 novembre 2019, in un momento in cui fortunatamente non c’erano problemi di assembramenti; l’iter, purtroppo, si è poi inceppato o quantomeno rallentato. Di fatto, a fine giugno, due regioni non hanno ancora pubblicato l’esito delle prove scritte (Lazio ed Emilia Romagna); per la regione Lombardia è sulla bocca di tutti lo scandalo della compravendita delle tracce e l’infausto esito degli scritti, con solo il 15% degli ammessi (in pratica oltre la metà dei posti messi a bando rimarranno scoperti); le altre marciano a corrente alternata con i calendari delle prove orali: chi le prove orali le termina per fine luglio, chi le termina per metà settembre (Campania) e chi non ha ancora finito di programmarle (Toscana e Liguria). Come mai queste differenze e queste inefficienze? Possibile che non si riesca a imporre una marcia accelerata per una procedura che doveva essere in dirittura d’arrivo?

Quest’anno, più di tutti gli altri anni, la figura di chi coordina il personale ATA era necessaria fin da subito per organizzare turni e compiti e muoversi fra misure di sicurezza, lavoratori fragili, formazione, acquisti urgenti…. Chi farà tutto ciò i primi giorni di settembre, con un D.S. neo-arrivato o non ancora nominato?

– DOCENTI. Questo è il settore più sfuggente nonostante promesse e buone intenzioni. Se negli anni passati il termine ultimo per le assegnazioni provvisorie, le utilizzazioni e le immissioni in ruolo del personale era il 31 agosto, quest’anno il termine sarà il 20 settembre! Evviva, il 14 settembre, quando le lezioni dovrebbero riprendere, avremo plexiglass, mascherine, visiere, ma la cattedra sarà vuota, perché nonostante gli annunci di “Call veloce” e di nuove “Graduatorie Provinciali”, nessuna di queste procedure sarà terminata! Assurdo!

I rallentamenti maggiori non sono dipesi dal COVID-19, ma da un sistema burocratico in grado di strozzare qualunque proposito di snellimento dell’ingranaggio politica-legislazione-azione nel quale i singoli ministri si sono impantanati. A ciò si aggiunga il fatto che la macchina ministeriale non è riuscita a organizzare, in tempi rapidi, nemmeno le operazioni annuali più semplici, quelle che non c’entravano nulla con la pandemia, operazioni che Roma doveva dirigere e guidare e che poi erano da svolgere in smart working a cura degli uffici centrali e periferici!

Nelle scuole siamo stati tutti ad aspettare il risultato di un eccezionale brainstorming, a cura di corposi Comitati Tecnici di Esperti e Task-Force ed avevamo tutti talmente tante aspettative nel risultato che, alla lettura del tanto atteso Piano Scuola 2020-21, ci è parso quasi che la montagna abbia partorito il famigerato topolino. Speriamo che non ci si accorga dell’irreparabile solo nell’ultima settimana di agosto, quando magari potrebbe arrivare dal Ministero una circolare-tampone per cercare di arginare le lacune più grosse, con infelici soluzioni ponte (nomine di docenti da vecchie graduatorie fino all’avente diritto, interpelli provinciali, regionali e nazionali alla ricerca di introvabili DSGA, reggenze a go-go). Speriamo che, nel disorientamento generale, l’unico “non disorientato” non rimanga proprio il Coronavirus! ◘

Dall’Ufficio del DSG


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