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Città di Castello. Emergenza epidemica: il volontariato in campo con Protezione Civile e Croce Rosa Italiana

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Molto si è giustamente parlato dello straordinario apporto del personale sanitario a tutti i livelli nel contrastare il Coronavirus. Nel contempo, anche in questa drammatica circostanza troviamo in prima linea pure le organizzazioni di volontariato. Un volontariato che non scopriamo certamente ora e che in qualche modo ci inorgoglisce.

“In effetti il sistema di volontariato di Città di Castello non ha eguali in Umbria, sia come insieme quantitativo che qualitativo”. Ce lo dice con cognizione di causa Sandro Busatti, presidente del Gruppo Comunale di Protezione Civile e vice-presidente della Consulta Regionale del Volontariato.

Nell’attuale emergenza, una realtà comunale come quella tifernate è in grado di schierare due associazioni nell’attività più propriamente di soccorso (Gruppo Comunale di Protezione Civile e Gruppo Alfa, con il supporto dei radioamatori del nucleo A.RI.RE.) e due altre impiegate in campo sanitario (la Croce Rossa Italiana e l’ANPAS-Croce Bianca). In tutto più di 350 persone subito pronte all’azione, motivate e con importanti competenze.

Il Covid-19 sta rappresentando una sfida severa e senza precedenti. Dice Busatti: “Ci troviamo in una situazione nuova, ben diversa dai terremoti o dalle alluvioni che siamo ormai abituati a gestire, con protocolli precisi. Questa è un’emergenza mai codificata prima. Per la prima volta abbiamo a che fare con persone contagiate, che possono trasmettere il contagio anche ai volontari. E per la prima volta ci siamo trovati nell’emergenza gravissima di un Paese colto impreparato, privo di una adeguata dotazione di materiale sanitario essenziale per fronteggiare l’epidemia. La questione delle mascherine è nota. Abbiamo dovuto ripensare la nostra azione, darci delle nuove regole; imparando pure dagli errori”.

Cerchiamo di descrivere come si articola la gestione dell’emergenza a livello periferico. Ogni comune ha un Centro Operativo Comunale (COC), che fa capo al sindaco e si tiene in contatto con Regione e Azienda Sanitaria Locale. È il COC che coordina gli interventi nel territorio comunale e che comunica alle associazioni di volontariato gli interventi da effettuare.

A livello regionale la Protezione Civile fa capo alla governatrice Donatella Tesei. Responsabile del volontariato regionale è l’orvietano Giuliano Santelli. Il CentroOperativo Regionale (COR) della Protezione Civile è a Foligno, dove tiene pure il deposito del materiale da distribuire in tutta l’Umbria. Busatti è soddisfatto della capacità operativa dimostrata dal COR: “Ha funzionato bene. Con il passar dei giorni è diventato sempre più efficace. Una novità importante a livello organizzativo è l’uso delle nuove tecnologie. Il ricorso continuo alle videoconferenze ha permesso di risparmiare tempo ed energie. Sarà il nuovo modo di operare, per fortuna. Ma bisognerà migliorarlo: le tecnologie iperveloci richiedono investimenti sulla fibra ottica e sui nuovi sistemi di comunicazione 5G”.

protezione civili aulta

In questo contesto, il Gruppo Comunale di protezione civile ha messo in campo giornalmente sin dall’inizio squadre di 8-10 volontari, impegnati dalle ore 8 alle ore 20. Gli sono state affidate dal COR le forniture urgenti dal deposito di Foligno al nostro territorio di materiale sanitario (mascherine, guanti e tutto ciò che può essere usato nell’emergenza). Inoltre, in appoggio ai servizi sociali del Comune, i volontari vanno a fare la spesa per quei cittadini che ne sono impossibilitati, che sono in isolamento e che non hanno una rete parentale che li possa aiutare. È stato affidato ai volontari anche il compito di consegnare i computer di cui, con una iniziativa tanto meritevole quanto rapida, il ministero della pubblica istruzione ha dotato gli studenti che ne erano sprovvisti, per permettere anche a loro di seguire la cosiddetta ‘didattica a distanza’. Infine, su incarico del COC, la protezione civile ha allestito la struttura per la distribuzione dei “buoni spesa” alle circa 500 famiglie tifernati aventi diritto; la procedura è quella del “drive through”, per permettere ai cittadini di ricevere i buoni limitando al minimo i contatti con i dipendenti comunali preposti.

image 042Nella prima – purtroppo lunga – fase dell’emergenza, quando a mancare erano anche le mascherine per le categorie non sanitarie più esposte al rischio, è stato il Gruppo Comunale di protezione civile a fornirle a forze dell’ordine, vigili urbani, personale comunale; si trattava di una scorta strategica previdentemente tenuta a disposizione dopo il terremoto dell’Aquila. Scorta utile anche ai volontari, a forte rischio di contagio.

Per sua natura, la protezione civile opera a stretto contatto con la popolazione e ha quindi il polso dell’umore pubblico: “All’inizio la gente era spaventatissima. Poi ha preso coscienza molto rapidamente, adattandosi con disciplina a situazioni radicalmente nuove. E poi è venuto fuori un grande spirito di solidarietà, la voglia di dare una mano. Una cosa bellissima”.

Molto apprezzabile è anche la sinergia tra le organizzazioni di volontariato operative durante l’emergenza. Lo sottolinea il presidente locale della Croce Rossa Italiana Francesco Serafini. L’associazione, che conta, nell’Alto Tevere Umbro, 200 volontari, riesce a metterne in campo fino a 18 al giorno, se necessario, in tutti i servizi che le competono. Inizialmente la CRI umbra ha avuto il compito di gestire il pre-triage di 7 ospedali regionali; ora lo fa in 5. La CRI altotiberina ha la responsabilità del pre-triage all’ospedale di Umbertide, con 4 volontari al giorno. In quello tifernate operano insieme le ANPAS. “Poi – aggiunge Serafini – i COC dei comuni altotiberini umbri hanno affidato a noi e alla Croce Bianca il compito della consegna dei farmaci a domicilio a tutti coloro che lo richiedono, anche alle persone contagiate. Come CRI inoltre facciamo la spesa per i contagiati in quarantena, un servizio che occupa 4 volontari al giorno”.

La Croce Rossa ha anche attivato a livello nazionale il progetto “Tempo della gentilezza”, con un numero verde che raccoglie le richieste di aiuto di quanti non passano tramite i Centri Operativi Comunali.

Di Alvaro Tacchini


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