La vita è meravigliosa è un film famoso anche perché tradizionalmente è un appuntamento immancabile in televisione durante il periodo natalizio. Una leggenda ci dice che uno dei simboli maschili del “duro” dello schermo, cioè Humphrey Bogart, lo amasse al punto da non rinunciare alla sua proiezione ogni periodo natalizio e si commovesse fino alle lacrime rivedendolo. Ovviamente è una leggenda e non si sa quanto ci sia di vero. Comunque la sua importanza quale film è innegabile. E vediamolo dunque. Si apre con un prologo in cielo dove angeli e beati discutono di George Bailey un uomo comune retto ed onesto. Si ricostruisce la sua vita in flashback. Da bambino ha salvato il proprio fratello sul punto di morire annegato in uno stagno, ma divenendo sordo all’orecchio sinistro.
Poi, da ragazzo, ha salvato dalla prigione il farmacista della piccola cittadina in cui abita, il quale sconvolto dalla morte del figlio per sbaglio ha sostituito una ricetta, una sostituzione che poteva essere letale e causare danni irreparabili a persone (solo il piccolo George s’era accorto dello scambio di ricette). Da adulto lo ritroviamo a capo di una piccola azienda familiare. Nel contempo ha sposato una brava e bella ragazza. Durante la guerra serve la patria. Arriviamo dunque al dopoguerra, al 1945. Lo zio di George incaricato di versare in banca una somma di denaro necessario per onorare una scadenza di pagamento, la smarrisce. In realtà è finita nelle mani del farabutto Potter che così può sentirsi padrone della città. George in preda allo sconforto pensa di mettere fine ai suoi giorni. Si dirige ad un ponte, mentre c’è una forte nevicata, con l’intenzione di gettarsi nel fiume. Un attimo prima che compia l’insano gesto, vede però un uomo che sta annegando. Da persona altruista quale è non ci pensa due volte e si butta in acqua per salvarlo. Questi è in realtà un angelo (un angelo di seconda classe, senza ali, che per guadagnarsele deve compiere un buona azione) che dice al protagonista che ha finto di volersi annegare al fine di costringerlo a salvarlo e a salvarsi.
Quindi gli fa vedere come sarebbe la vita nel suo paese se non fosse mai esistito. Senza di lui il fratello sarebbe morto da bambino (e non sarebbe divenuto quell’eroe insignito della Medaglia d’Onore per aver salvato la vita a decine di soldati), un suo zio sarebbe stato internato in un ospedale psichiatrico, l’amata moglie Mary sarebbe rimasta un’acida zitella e i loro quattro figli non sarebbero ovviamente mai nati, mentre la mamma di George infine avrebbe vissuto in solitudine facendo l’affittacamere. Senza la sua generosità la tranquilla cittadina di Bedford Falls non sarebbe onesta e florida ma si sarebbe trasformata in Pottersville (dal nome dell’avido strozzino Potter), un covo in preda ai più turpi vizi. Anche per molti altri abitanti la vita sarebbe miserabile: una bella ragazza della cittadina, esempio di onestà e virtù, sarebbe divenuta una prostituta; un tassista avrebbe abbandonato i figlioletti: il ristorante di in amico sarebbe diventato uno squallido ritrovo di gente di malaffare, mentre un poliziotto ... George si convince che la vita è degna di essere vissuta, che la vita è meravigliosa. Sul ponte implora l’angelo di venirgli in aiuto, e l’angelo esaudisce il suo desiderio trasportandolo nuovamente nella realtà di Bedford Falls e permettendogli di tornare a casa dai suoi cari. Nella scena culminante del film, George scoprirà la solidarietà degli amici, dei parenti e dei concittadini che portano denaro per salvarlo dalla bancarotta, facendogli il più bel regalo di Natale che potesse sperare. Il film si chiude con il suono di un campanello.
È l’angelo custode che, compiuta la missione, ha ottenuto da Dio le ali, diventando angelo di prima categoria. In un’intervista Frank Capra afferma che il tema centrale della trama riguarda l’importanza dell’individuo e il concetto secondo cui nessun uomo può essere considerato un fallimento. Alcune considerazioni di studiosi a proposito del film. “Mistura di commedia domestica e di melodramma spietato” (Kristin Thompsono, David Bordwell) La vita è meravigiosa fu un tributo toccante e sentimentale dedicato dal regista ai saldi valori morali dell’esistenza condotta in una piccola città della provincia americana. Dietro la storia di John Bailey salvato dal fallimento grazie alla solidarietà dei suoi concittadini, traspare l’ottimismo dell’America del New Deal” (Storia illustrata del cinema, volume quarto).
di Petro Mancarelli