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Perugia appesa al chiodo

Care sardine, guardatevi dagli altri pesci

img233La storia della città di Perugia si veste da ca- lendario. Per la prima volta un calendario è dedicato ai grandi avvenimenti e alla vita cittadina di tutti i giorni di una città come Perugia. Un giorno dopo, si ricostruisce la trama profonda della vita civile cittadina con tutte le tappe di crescita di una coscienza democratica e di una cultura civica, unica come sono uniche tutte le culture civiche delle città italiane. C’è il 20 giugno risorgimentale del 1859 di una città che vuole liberarsi dallo Stato Pontificio e la Festa di Liberazione dalla dittatura fascista del 20 giugno 1944.

Un grande impegno di ricerca offre i riferimenti e i simboli forti di una identità cittadina da tener presente soprattutto in questi “tempi liquidi” che ci accompagnano al 2020. Ringraziare Roberta Perfetti per il prezioso coordinamento, ci permette di arrivare alle tante firme prestigiose che hanno offerto le loro energie a questo progetto così bene agghindato nella sua elegante veste grafica. A noi è bastato pizzicare qua e là: ad esempio, per ricordare la scomparsa di Sandro Penna il 21 gennaio 1977. Eccoli alcuni dei suoi delicati versi: «Era la mia città, la città vuota/ all’alba, piena di un mio desiderio./ Ma il mio canto d’amore, il mio più vero/ era per gli altri una canzone ignota».

L’8 maggio è lì a ricordarci quel 1910 della poetessa Vittoria Aganoor. È lei che arrivando a Perugia ha portato la sua voglia di primavera, di vento, e ha cantato il Trasimeno. Sarà il suo sposo, il deputato Guido Pompili, a uccidersi quell’8 maggio, poche ore dopo la morte dell’amata Vittoria. E ancora: nell’ottobre del 1968 ci ha lasciato Aldo Capitini, il pacifista religioso, laico, vegetariano, che venne licenziato dalla università “Normale” di Pisa per la sua opposizione al regime fascista. È stato lui l’ideatore della “Marcia della Pace”, lui si è battuto per una scuola laica, aperta a tutti. Negli ultimi anni ha insegnato Pedagogia all’Università di Perugia. E ci sono le donne, tessitrici tenaci di trame civili e democratiche.

Questo Calendario Civile della Città di Perugia, come in una passeggiata, ritrova luoghi e persone che conosci da sempre. Alcune di queste persone sono stati amici carissimi che hanno avuto la ventura di lasciarci troppo presto.
Eccolo Dino Frisullo che ritroviamo quel 5 giugno del 2003, pacifista e militante politico che molto ha lottato per il popolo curdo fino a conoscere le carceri turche. È il 20 giugno del 2005 a ricordarci lo scrittore, il giornalista pioniere della controinformazione, il mitico (per molti di noi) professor Pio Baldelli. Le giornate continuano a venirci incontro: il primo marzo di Brunella Bruschi animatrice dell’associazione “il Merendacolo” e della poesia in città. Bruno Tilli, il tipografo che appiccicava i manifesti contro la corruzione del potere sulla porta della bottega, si affaccia sul 10 giugno 1990.

Giacomo Santucci, direttore didattico e amministratore di Perugia, ci saluta da quel 4 ottobre 2006. E così Clara Sereni, scrittrice e traduttrice, che è stata anche vicesindaco di Perugia. Severino Cesari, scrittore e promotore editoriale, che ci ha lasciato il 25 ottobre 2017. Il “leggendario” Paolo Vinti, che da quel 28 novembre 2010 lo ritrovi nell’immagine di via Cartolari ogni volta che ti va di portargli un saluto.

Giorgio Filippi e Renzo Zuccherini


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